Aumento dei contagi? No, aumento dei tamponi…

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Di Sergio Ragaini

Anche oggi, tanto per cambiare, il Corriere della Sera, in prima pagina, titolava: “impennata di contagi”. Se qualcuno, a questa notizia, si spaventa, noi che abbiamo capito ci arrabbiamo soltanto: infatti, queste notizie sono fatte solo per terrorizzare le persone, mantenendo vivo un allarme che non ha più alcuna ragion d’essere. Basta, comunque, affidarsi alla matematica, che come sempre porta fuori dall’illusione, per capire davvero come stanno le cose, e abbandonare definitivamente la paura. Ricordando anche che, se una norma è illegittima, e viola diritti fondamentali, può essere rifiutata. Anche questa è Democrazia! 

Stamattina, sfogliando il mio profilo Facebook, come sempre, sono stato avvertito di una cosa: il Corriere della Sera titolava, in prima pagina, “Impennata di contagi”.

Ormai credo che chi pensa, e chi non è ipnotizzato dalla stampa di Regime, abbia capito: queste notizie sono fatte solo per sostenere un regime di terrore. Questo regime è funzionale a molte cose. Subito in evidenza, appare il fatto che questo terrore permetta a delle persone, che in situazioni normali perderebbero immediatamente le poltrone alle quali sono abbarbicati come le ventose lo sono agli oggetti a cui si attaccano, di continuare ad esercitare un potere praticamente “illimitato”, grazie al quale possono alzarsi alla mattina, e decidere di porre questa o quella norma.

Tra le quali quella davvero senza senso della mascherina da indossare all’aperto dalle 18 alle 6, almeno in certe condizioni.

Come diceva anche l’infettivologo Bassetti, ormai questo virus è diventato “fornaio”, vale a dire che opera in piena notte, mentre al mattino e al pomeriggio è silente.

Anche questa è una delle tante squallide invenzioni di questo patetico regime, che continua con il suo “disco rotto” della paura, per portare avanti i suoi “deliri di onnipotenza”.

Tuttavia, purtroppo, molta gente ci crede: ieri sera, passeggiando per le vie del mio paese, sentivo, dalle finestre aperte delle case, riecheggiare la musichetta del telegiornale: segno che lì lo vedevano.

La televisione che ho nella casa dove ora vivo, nonostante i sei mesi abbondanti che mi vedono qui (anzi, quasi sette, ormai!), è sempre spenta: tutto sommato mi sono abituato a seguire tutto sul monitor del mio computer. Anche perché, così facendo, seguo quello che mi interessa, e non sono solo passivo, ma attivo di fronte alla visione stessa.

Comunque, la situazione è diventata paradossale: e credo che il “punto del non ritorno”, come dicevo nel mio articolo di qualche tempo fa, dopo la proroga dello Stato di Emergenza, sia stato raggiunto, in quanto, anche in base a dati fasulli, il Governo ha praticamente il potere di fare tutto quello che desidera, compreso il sospendere le elezioni regionali di settembre, che già darebbero un notevole segno della disfatta di queste persone che hanno dimostrato di essere così indegne del potere che hanno, e di averne abusato, e di starne abusando in tutti i modi.

In attesa degli sviluppi di tutto ciò, ammetto che l’unica cosa che provo apprendendo notizie simili è rabbia, e incredulità nel vedere come sia possibile seminare terrore in questo modo. Senza tenere presente che sia l’abuso di potere, che il procurato allarme, sono reati. Che, tuttavia, sarebbero solo le briciole dei reati ascritti a parecchi rappresentanti di questo governo: reati che, se riconosciuti veri, potrebbero addirittura condurre Conte, Speranza e altri ancora vicino all’ergastolo. E questo dice da chi siamo governati.

Tuttavia, è il momento di lasciare andare questo discorso, lasciando che il tempo faccia il suo corso, si auspica veloce come il vento, e di riflettere un po’ su questa presunta “impennata di contagi”.

Ovviamente questa impennata non esiste, ed è facile, per chi pensa, arrivarci.

Nel mio libro “La dissolvenza della Libertà”, quando esaminavo i passi che conducono alla Dittatura, l’ultimo di questi era il mantenimento di uno stato di allarme, quando ormai non c’è più nulla.

Quindi, se prima le decisioni erano abnormi, per non dire di peggio (mi riferisco al lockdown, che appare deciso solo dal Governo, come appare dai verbali desecretati, di cui ho parlato in questo articolo), ora lo scopo è mantenere questo stato di allerta, in modo da continuare a spaventare le persone senza motivo.

Della lettura dei dati avevo parlato già in un articolo, che potrete trovare a questo indirizzo: tuttavia, qui posso andare ancora oltre nell’analizzare i dati. Vale a dire, cercando di comprendere lo stesso dato relativo al “numero dei positivi”, mostrando, senza ombra di dubbio, che si tratta di un dato senza importanza in modo assoluto.

Per capire questo, consideriamo un esempio: supponiamo che la percentuale di mele marce che si trovano in un raccolto sia di 1 su 10. ebbene: se esaminiamo 10 mele, avremo una mela marcia, mentre se, ad esempio, ne esaminiamo 200, ne avremo 20.

Un esempio più “matematico”:  quando si compie una misurazione, vi sono due dati importanti: l’errore assoluto e l’errore relativo. L’errore assoluto è il dato che indica di quanto la misurazione fatta si discosta dalla realtà, mentre quello relativo indica di quanto si discosta in rapporto alla misurazione totale. Come ben potete vedere, è il secondo dato quello che davvero conta: infatti, se sbagliamo ad esempio una misurazione di 100 metri, e distanza misurata è di 500, abbiamo sbagliato di moltissimo, ben del 20%: tuttavia, se sbagliamo di 100 metri, ma la distanza misurata è di 100 chilometri, vale a dire di 100.000 metri, l’errore commesso è dello 0,1%, direi ben altra cosa!

Avrete capito, credo, dove voglio arrivare con questo discorso: voglio arrivare, esattamente, a mostrarvi come quella che conta non sia mai la rilevazione “assoluta”, bensì quella “relativa”.

In questo caso, parlare di “misurazione relativa” è dire non solo quanti positivi ci sono, ma quanti positivi ci sono “in rapporto al numero dei test eseguiti”.

Il problema è proprio questo: il numero dei test eseguiti, che in questo periodo sono molti di più di qualche tempo fa.

Come anche l’Ingegner Carlo Negri faceva notare, la percentuale di positivi su numero di test è sempre quella: soltanto, sono stati circa quadruplicati il numero dei test, i famosi “tamponi” effettuati.

E il responso è sempre quello: la percentuale di positivi sul numero di test è di circa l’1%. E forse anche meno: persino il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, da sempre uno dei più “rigidi” in norme e regole di contenimento, ha ammesso che, tra tutti i test, i positivi sono pochissimi.

Cambiamo quindi il dato “numero di positivi”, con “numero di positivi per numero di test”. E otteniamo il valore 0,01, o se preferite 1%.

Credo che questo “ridimensioni” molto il tutto: non abbiamo più, ad esempio, 800 nuovi positivi, ma l’1% di positivi tra tutti i test effettuati.

Credo che questo dica davvero molto. Tuttavia, possiamo andare ancora più in là. Come ben sappiamo, i positivi non sono malati, ed è anche provato che la probabilità che un positivo asintomatico possa rendere positivi gli altri è davvero molto remota, se non inesistente.

Quanti sono, quindi, i pazienti “sintomatici” tra tutti i positivi? Anche qui si parla dell’1%. Quindi, il 99% dei positivi sono ora asintomatici.

Facendo quindi i conti, abbiamo che, su tutti i test effettuati, la percentuale di positivi sintomatici è 1 su 10.000, vale a dire lo 0,01%.

Questa è matematica, quindi difficilmente smentibile.

Una matematica che potrebbe spingersi ancora oltre: se, infatti, volessimo considerare, tra i sintomatici, quanti mostrano sintomi significativi, o addirittura gravi, avremmo un dato ancora più basso. Che forse nemmeno rasenterebbe 1 su 100.000, vale a dire lo 0,001%.

Vediamo ora la situazione da questo punto di vista: non cambia un pochino? Se qualcuno che mi legge aveva ancora paura: ora non vi è passata? Direi che potete fare un bel respiro a pieni polmoni, e sorridere alla vita che sboccia attorno a voi: non c’è più nulla da temere.

E non ci sarebbe nemmeno in caso di un aumento della carica virale. Infatti, supponendo che questa addirittura triplichi, e che i sintomatici sul totale dei positivi siano il triplo, avremmo, invece che lo 0,1% di pazienti sintomatici sul totale dei test, lo 0,3%. insomma: non direi che la cosa sarebbe così terribile!

Tuttavia, la gente ormai è in “balia” dei media ufficiali, che paiono, come qualcuno li ha definiti, la “Pravda” della ex Unione Sovietica: pare, infatti, di ascoltare e leggere un “pensiero unico” che martella in continuazione in un a direzione. E ormai la gente è ipnotizzata.

E vedendo la penetrazione che potrei avere io con il mio articolo e quella che un “Corriere della Sera” può avere, oppure mettere in rapporto quella di un video su Youtube, seppur su un canale molto seguito, e un “Tg Nazionale” del mainstream (dicono tutti le stesse cose, quindi non faccio distinzione), la lotta è impari.

Tuttavia, è fondamentale, in ogni caso, continuare a provarci. Sempre e comunque. Come si suol dire, la verità viene sempre a galla.

In ogni caso, segni di cambiamento, anche nelle persone, si cominciano a vedere: dopo l’Ordinanza del Ministro della Salute Speranza, che, come dicevo all’inizio dell’articolo, dal 17 avrebbe obbligato l’uso di mascherina all’esterno, dalle 18 alle 6, mi sarei aspettato di vedere tante “pecore obbedienti” che la indossavano. Invece no: almeno qui dove abito, nessuno la mette.

Una mia amica, ora a Cesena, mi ha detto che anche lì nessuno anche lì, di sera, nessuno o quasi la utilizza.

Insomma: la gente comincia a svegliarsi, e a capire che stiamo vivendo una gigantesca montatura mediatica, alfine di indurre terrore nelle persone, allo scopo di abusare del potere, e di ricevere soldi per questa supposta pandemia.

D’altra parte, come ricordavo nel mio articolo, l’uso della mascherina, soprattutto all’esterno, è illegittimo, e viola la salute delle persone. Andando quindi contro la Costituzione.

Allo stesso modo, qualsiasi Decreto atto a limitare la libertà di circolazione lo è. Infatti, per la Costituzione, ogni cittadino può circolare liberamente nel territorio dello Stato, salvo i limiti imposti dalle leggi. E i Decreti di Conte (i noti DPCM) non hanno alcuna forza di legge, essendo dei meri atti amministrativi.

Ricordiamo anche che l’unica possibilità per dei decreti amministrativi di “sospendere la Costituzione” è lo Stato di Guerra (articolo 78 della Costituzione). Uno stato in cui, ovviamente, non ci troviamo.

Per chi, infine, avesse paura di eventuali sanzioni, tema su cui il Governo “punta molto il dito”, nel mio articolo dell’inizio del mese di luglio parlavo esplicitamente di questo, e di come queste sanzioni siano del tutto illegittime, perché violano, appunto, la Costituzione.

E ricordiamo che, come ricordava il Giudice Emilio Manganiello, la differenza tra Democrazia e Dittatura è proprio nell’avere una Costituzione a cui appellarsi. Una Costituzione che deve, necessariamente, stare al disopra di ogni Legge o Ordinamento. Se, quindi, avalliamo, accettandole, norme che vanno contro la Costituzione, avalliamo la Dittatura. L’affermazione della Democrazia, in questo caso sta proprio nel disobbedire. D’altra parte anche la nota astrofisica del recente passato Margherita Hack affermava che la disobbedienza civile è necessaria ogniqualvolta siano in pericolo la libertà e la democrazia. Quindi, come diceva una mia amica su Facebook, talvolta è importante affermare coi fatti: “No, questo non lo faccio”.

Concludo con un’immagine: all’inizio dicevo che chi governa si è costruito delle “ventose” a cui attaccarsi. Tuttavia, si ricordi che le ventose, se le tiri, non si staccano: però hanno a lato una comoda levetta che ne consente il distacco dalla superficie senza alcuno sforzo. Basta quindi trovare questa “levetta” e, con un clic, il castello di carte fatto di paura da loro costruito svanirà come neve al sole. E la loro carriera sarà, finalmente, conclusa. Credo che lo aspettiamo davvero in molti!

Riferimenti:

Il citato video dell’Ingegner Mario Negri si può trovare all’indirizzo:

Sul Canale Youtube “Byoblu24” si trova un’intervista al giudice Emilio Manganie4llo. La si trova all’indirizzo:

Sul tema del “Virus Fornaio” di cui parla l’infettivologo Bassetti, si veda cosa lo stesso dice all’indirizzo:
https://www.huffingtonpost.it/entry/matteo-bassetti-discoteche-chiuse-virus-fornaio-contagia-di-notte-e-di-giorno-riposa_it_5f3a5997c5b6959911e70c70

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