Reddito di Cittadinanza: una misura copiata male e finita peggio

Reddito di Cittadinanza: una misura copiata male e finita peggio

Editoriale del direttore responsabile Emilia Urso Anfuso

Non sono certo contraria a dare sostegno alle persone che hanno effettivamente bisogno, ai nuclei familiari in difficoltà economica, a coloro che versano anche in precarie condizioni di salute. Ci mancherebbe altro, fosse per me riformerei tutto il sistema di wellfare nazionale, partendo dagli invalidi civili, dando loro la dignità che merita chi è assillato da patologie invalidanti, cercando nel frattempo di cancellare gli abusi dei falsi invalidi.

Siamo in Italia, il paese dove ciò che potrebbe funzionare solitamente non funziona. Sperimentiamo, primi al mondo, misure di ogni genere, che poi esportiamo per la diffusione nelle altre nazioni che aggiustano il tiro, migliorano i nostri esperimenti e varano misure testate – malissimo – dalle nostre parti. Non a caso anche il The Washington Post, un paio di anni fa, pubblicò un articolo che affermava ciò che dico e scrivo da molti anni:

L’Italia è – o appare essere – un laboratorio sperimentale di varie ed eventuali. La pandemia fu una di queste variabili…

Se lo stesso popolo appella se stesso come “mandria di pecore” una ragione ci sarà. Resto sempre stupita dal fatto che il cittadino medio italiano sappia di essere pecora del gregge, lo dichiari pubblicamente – è sufficiente fare una verifica accedendo a un social network – poi faccia nulla per riabilitarsi al rango di umano pensante. Evidentemente il ruolo di pecora del gregge piace, è accattivante, non presuppone sforzi e men che meno coraggio.

Che orrore, almeno dal mio punto di vista. Attenzione però, non

Reddito di cittadinanza: gli errori che l’Italia copia dagli altri paesi europei

Quindi, esportiamo misure che sperimentiamo come nazione capofila a livello mondiale. Resterà storica la “missione” di “Capofila delle strategie vaccinali a livello mondiale” che l’Italia assunse nel 2014 quando a presiedere il Ministero della Salute era Beatrice Lorenzin, fatto che riportai anche all’interno del mio libro-inchiesta dal titolo “Vaccini: se sei informato puoi scegliere” fornendo anche le immagini di quel viaggio negli USA che la signora Lorenzin compì per assumere l’incarico.

Di contro, importiamo misure varate negli altri paesi europei, o meglio: tentiamo di copiarle facendolo male, come nel caso del Reddito di Cittadinanza che in queste ore è oggetto di campagne di odio contro il governo Meloni che avrebbe avuto l’ardire di cancellare questo assegno che ha cambiato per sempre l’identità del popolo italiano. Da lavoratori operosi trasformati in poco tempo a percettori di reddito a prescindere. Tra poco spiegherò cosa significhi “a prescindere”. Intanto ecco uno dei diversi articoli di approfondimento che scrissi e furono pubblicati, in questo caso sul quotidiano Libero in edicola il 31 Dicembre del 2018.

Se il M5S e tutta la politica nazionale avessero cogitato meglio prima di decidere di approvare questa misura, scopiazzandola dalla famigerata riforma Hartz IV che persino in Germania ha creato problemi, oggi potremmo non trovarci in questa situazione che sta infuocando una fetta di popolazione italiana:

RDC: caos tra povertà e diritto al lavoro

Uno dei difetti del popolo italiano è quello di leggere poco e male. Un altro difetto è rappresentato dal fatto che oltre a leggere poco e male, l’italiano medio è poco o nulla interessato allo studio dei temi che lo riguardano.

Intendo dire che all’italiano medio è sufficiente sapere che ha un eventuale diritto. Al massimo corre a informarsi se può ottenerlo, specialmente se si tratta di denaro. I tempi sono difficili ed è comprensibile questo modo di fare, non lo è affidarsi esclusivamente a ciò che dirà un CAF o un Patronato. La lettura di certi documenti è alla portata di tutti, perché quindi non dedicarsi al loro approfondimento?

Qui di seguito inserisco il documento che l’INPS rese pubblico dopo l’approvazione del DL 4/2019, quello che introdusse il Reddito e la Pensione di Cittadinanza (Link alla Gazzetta Ufficiale del DL 4/2019)

Ecco cosa diramò l’INPS per informare i contribuenti sulle regole e i requisiti per presentare la domanda per ottenere il RDC:

https://www.lavoro.gov.it/temi-e-priorita/poverta-ed-esclusione-sociale/focus-on/reddito-di-cittadinanza/pagine/default

Chissà quanti italiani conoscono questi documenti e il loro contenuto. Pochi, ritengo di poter affermare, se è vero il fatto che persino per farsi inoculare un farmaco innovativo furono rari coloro che lessero il consenso informato. Leggere appare essere un’attività pesante per molti connazionali ed è un vero peccato.

Uno dei difetti del RdC è rappresentato dal fatto di aver volito a tutti i costi mischiare i poveri con chi è alla ricerca di un lavoro, sia perchè adulto e disoccupato sia in quanto giovane alla prima esperienza.

Cosa ci azzeccano i due criteri, perché fonderli insieme a prescindere? Non è detto che chi cerca lavoro sia a corto di pecunia, così come non è detto che chi è a corto di pecunia non abbia uno straccio di lavoro. Da qui nasce il primo inghippo mai risolto, specialmente in Italia.

RdC: chi ha deciso – e quando – l’abolizione?

Il 22 Ottobre del 2022 Giorgia Meloni diventa la prima donna a ricoprire il ruolo di Primo Ministo.

Il 25 Novembre il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha pubblicato il Documento Programmatico di Bilancio 2023 che è stato inoltrato alla Commissione Europea e al Parlamento Italiano.

La legge di previsione di bilancio per il triennio 2023/2025 è stata approvata e resa pubblica il Gazzetta Ufficiale il 29 Dicembre 2022. Non credo di dover chiarire che tra la data di elezione del premier e la Gazzetta Ufficiale vi sia un evidente spazio di tempo esiguo per ritenere che la neo premier possa, con i suoi ministri, aver deciso il contenuto del documento di previsione triennale che deve peraltro passare per le maglie degli iter legislativi prima di essere approvato e diventare Legge.

A parte questo particolare, l’italiano medio – che si scaglia ormai quotidianamente ora su questo ora su quel politico avendo scoperto l’acqua calda tutta insieme – dovrebbe essere anche messo al corrente di un’altra informazione. In alcuni casi, appunto, certe leggi sono approvate durante un governo in carica, ma le misure in esso contenute sono distribuite nel corso del tempo, in alcuni casi degli anni succesisvi. Accade fondamentalmente proprio quando sono varate le leggi di bilancio, che poi sono modificate, se si presenta la necessità, con misure correttive.

In ogni caso, che la cancellazione del RdC dipenda da questo o quel partito o Premier è meno importante di capire ora cosa accadrà. Una cosa è accaduta, senza ombra di dubbio: la mentalità di molti è cambiata per sempre e il RdC ha contribuito a realizzare questa riforma mentale…

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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici e non ha mai ricevuto finanziamenti privati fino al Marzo del 2023.

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