Ungheria e Polonia si sono autoescluse dal Next Generation EU

Ungheria e Polonia si sono autoescluse dal Next Generation EU

Di Primo Mastrantoni**

Occorre prendere atto che l’Ungheria e la Polonia si sono escluse dalla partecipazione al Piano europeo di recupero, il Recovery Plan (Next Generation EU).

Di conseguenza, si tratterebbe di fare un Piano al quale parteciperebbero gli altri 25 Stati dell’Ue, utilizzando, come strumento giuridico, l’art.122 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, il quale prevede che il Consiglio europeo, su proposta della Commissione, può decidere, in uno spirito di solidarietà tra Stati membri, misure adeguate alla grave situazione economica.

In sostanza, la Ue emetterebbe titoli per sostenere il Piano.

Ricordiamo che per l’Italia è previsto un intervento finanziario europeo per 209 miliardi sui 750 annunciati, 81 dei quali a fondo perduto e 127 a prestito.
E’ il maggior contributo europeo al nostro Paese.

Questi premier dell’Europa orientale devono capire che lo Stato di diritto non è uno slogan nazista né sovietico, come è stato dichiarato, ma è la base dei diritti sui quali si fonda l’Ue e qualsiasi Stato democratico.

Riconoscerli è dirimente, altrimenti, la porta di uscita è sempre aperta; infatti, l’articolo 50 del Trattato recita: Ogni Stato membro può decidere, conformemente alle proprie norme costituzionali, di recedere dall’Unione. Il Regno Unito ha impiegato 4 anni per uscire, per Ungheria e Polonia crediamo ne potrebbero bastare meno.

Nel frattempo, visto che la Corte di Giustizia europea ha già condannato l’Ungheria per violazione grave e persistente dei principi sui quali poggia l’Unione europea, e che è stato respinto il ricorso ungherese, si può applicare l’articolo 7 del Trattato che prevede la sospensione dei diritti di adesione all’Unione europea.

E’ necessario, che gli Stati membri della Ue comprendano che le normative comunitarie, una volta accettate, sono sovraordinate a quelle nazionali, altrimenti si incorre in sanzioni o, ci si avvia verso la porta di uscita.
Vale anche per l’Italia.

**Segretario nazionale ADUC

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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.

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