Morire di Covid-19. Vivere di Covid-19

covid-19

Di Lucaa Dal Negro

Mi presento:
non sono un virologo; non ho mai studiato microbiologia.
Io non ho nessun tipo di conoscenze di genetica.
L’infettivologia, l’epidemiologia, l’immunologia e la pneumologia in genere, a me, sono pressochè materie sconosciute.

Senza aggiungere altro, confesso pubblicamente di non essere medico e di non aver mai frequentato un corso di laurea in Medicina Veterinaria, il che, tutto sommato e con poche allusioni, non mi ha permesso di conseguire Master all’estero e nemmeno a pagamento.

A fronte di tutto questo preambolo stilato per l’autonomia e le competenze, sorvolando sulle intenzioni del sottoscritto già curricolante, sono perfettamente in grado (con fare cattedratico) di discutere di COVID-19 come quelli personaggi che ne discutono pubblicamente attraverso i media. Oggi. (E ieri). Ripetutamente.

Lascerei a perdere tutta quella narrazione senza dubbio dotta sulle nuove tecniche di potere, sugli effetti collaterali della disintegrazione sociale in atto e che, i più semplici, traducono come “esperimento”. “Alle donnine allegre”, poi, per quanto si debba voler tenere in considerazione, pure l’immensa e mai dissertata argomentazione sull’etica, sulla moralità e finanche verso il riguardo teologico che segna l’essere umano e la vita terrena e ultraterrena.

Proporre quindi dati? Ancora informazioni documentali e pseudo tali?
Parrebbe a me impossibile e non perché essi non si rendano regolarmente disponibili, ma è impossibile perché la coerenza viene a mancare, soprattutto nell’accettarli, nella decifrazione delle loro fonti che ora dichiarano una cosa e, nell’istante seguente -con fare disunito- spesso vengono ripresi attraverso fattori del tutto contrastanti con quelli già sviscerati.

Del resto, in Italia, siamo maestri nel depistaggio, nella disinvolta propagazione/disposizione di uomini ed elementi che ora curano, domani uccidono; maestri ma in negativo nell’organizzare e quindi sperperare danari pubblici costruendo Ospedali e Comitati in favore di Commissari straordinari e Magistrati, i quali, nell’immediatezza dell’ipotesi di reato (tanti reati!) entrano nel collettivo della cittadinanza riunita sotto i portici (magari in diretta televisiva: da settembre!) dei borghi storici, con lo stesso effetto del Sancio Panza quando entrava trionfante nei villaggi che visitava.

Eppure…
Di COVID-19 si muore.
Di COVID-19 si vive.

Basterebbe questa semplicistica “rivelazione” che Vi offro per tentare la più banale, arcaica, primitiva e ingenua ma comunque istintiva e probabilmente onesta indagine cognitiva: quante persone muoiono? E quante persone sopravvivono?

Fosse (ma sembra così non sia) letale e di per sé fulmineo nella sua azione questo maledetto virus, dannattamente micidiale e pericoloso come la peste nera fu, con le disposizioni che ci hanno dato, cambiato, corretto, riconsegnato, e ancora oggi in via di una qualche definizione da condividere minimamente, attraverso il comportamento che abbiamo tenuto e ancor oggi teniamo di conseguenza, saremmo già praticamente quasi tutti morti!

In qualche attimo di lucidità, alcuni scienziati hanno dichiarato che “dove fai i test, lì trovi i positivi.” Estremizzazione sconcertante se non fosse che pure quell’immunità di gregge è parte di consolidato studio sulle pandemie. Ciò che non dovremmo però dimenticare -nella speranza che un vaccino sciolga non solo il virus ma soprattutto la sua strumentalizzazione- rimarrebbe comunque a nostra disposizione un elemento senza precedenti nella storia moderna, e cioè l’affare economico più grande che questo Pianeta ha mai conosciuto.

Un numero non precisato ma esiguo di multinazionali è in dirittura di arrivo per definire il business del millennio; miliardi di dosi di vaccino sono quasi pronte. Il loro potere finanziario grazie a questa “emergenza globale” è immenso, inusitato, talmente esagerato che il PIL dei Paesi civili e le Industrie tutte (nessuna esclusa; specie quelle legate ai media agonizzanti) tendono le mani per raccogliere qualche cosa. Prepariamoci ad allungare la mano, anzi l’avambraccio.

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Lucaa del Negro
(Twitter: @MshAllh_theBook)
Autore de:
https://www.edizionidelfaro.it/libro/ma-sha-allah e della novella “Il Pollo e, la Volpe”.
(In preparazione “Quaderno di guerra” come coautore e “MI GRA RE”, astratto d’umano.)
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