Breve prontuario sulla manipolazione (Prima parte)

Breve prontuario sulla manipolazione (Prima parte)

Idee, pensieri, suggerimenti e riflessioni a cura del dr. Claudio Rao

  • Il biglietto da visita del manipolatore. I manipolatori sono difficili da individuare. Incapaci di costruire una relazione disinteressata, hanno una discreta autostima e un’opinione assai negativa degli altri. Incapaci di empatìa, cercano di dominare il prossimo per soddisfare i propri bisogni, incuranti degli altri.  Possono essere eleganti e perfino seducenti. Non si mettono mai in gioco e tendono a mettere l’altro in una sorta di dipendenza affettiva isolandolo, colpevolizzandolo, ricattandolo per ottenerne dei benefici, a volte persino per annientarlo.
  • Le vittime preferite dai manipolatori. La manipolazione fa leva su alcuni bisogni vitali dell’essere umano come essere amati, valorizzati, rassicurati o paure profonde come essere rifiutato, abbandonato, marginalizzato. Ergo, siamo tutti manipolabili! Tuttavia, i più vulnerabili restano coloro che hanno una scarsa autostima e che dunque necessitano di essere rassicurati affettivamente.
  • Timidi, persone a rischio. Le persone timide hanno spesso timore di non essere gradite o dell’insuccesso che confermerebbe loro l’opinione negativa che hanno di sè. Di conseguenza, temono i rapporti sociali e ancor di più i legami sentimentali. Per questo sono le vittime ideali dei manipolatori che giocano abilmente su queste loro fragilità.
  • L’effetto pappagallo. Una tecnica persuasiva assai comune ai manipolatori, è quella di ripetere ciò che diciamo o riformulare le nostre frasi e propositi per “sincronizzarsi” con noi. Così facendo, conquistano la nostra simpatìa e ottengono la nostra fiducia. Una tecnica nota anche a venditori e commercianti.
  • Occhio alle confessioni spontanee. Altra tecnica usata dai manipolatori per mostrare la propria buona fede è quella di “riconoscere spontaneamente” i propri difetti o le proprie mancanze per sembrare più credibili e incoraggiare la nostra indulgenza (espressioni come “Lo so, hai ragione, sono d’accordo con te” dovrebbero allarmarci più che rassicurarci). 
  • Valori e azioni coerenti. Non scordiamoci che i valori più nobili devono essere accompagnati da atti all’altezza delle intenzioni. Non dobbiamo accettare di compiere azioni contrarie al nostro modo di essere, al nostro orientamento o ai nostri valori per ciò che ci viene presentata come una “buona causa”.
  • Discernere atti e sentimenti. Sentirsi in colpa rende vulnerabili alla manipolazione. Per dominare questa sensazione, il consiglio è di accoglierla senza negarla. Poi, discernere il senso di colpa da ciò che si sarebbe disposti a fare per allontanarlo. Non esitiamo a rispondere: “è vero che mi sento in colpa, ma non farò ciò che mi dici perchè non corrisponde a quello che sento nè a quello che sono”.
  • La tecnica del testimone. Fronte a un manipolatore è sempre meglio evitare di trovarsi da soli. Questo gli renderà più difficile negare o ritrattare quanto ha detto e lo costringerà a riflettere sulle sue parole. Noi non ci sentiremo facili prede e saremo molto meno a disagio.  
  • Parola d’ordine: discrezione. L’abilità del manipolatore è d’incoraggiare la propria vittima a parlare per conoscerla meglio e scoprire i suoi punti deboli. Attenzione dunque nella scelta di amici e confidenti! Un trucco – sempre valido – è quello di essere riservati e… di far parlare gli altri. Questo ci aiuterà a conoscere meglio il nostro interlocutore prima di sbottonarci in confidenze.
  • Ripetere e precisare. I manipolatori sono spesso abili parlatori, capaci di frasi ambigue che si prestano a molteplici interpretazioni. Questo offrirà loro la possibilità di negare quanto asserito, attribuendo all’interlocutore la responsabilità del fraintendimento. Una buona tecnica difensiva è quella di ripetere e di riformulare sempre quanto udito (mostrando all’altro di non essere un ingenuo): “Allora, se ho capito bene quello che mi hai detto…”.
  • Evitare il botta e risposta. L’abilità di ogni buon manipolatore è quella di conoscere il nostro modo di reagire e di utilizzarlo a proprio vantaggio. Le reazioni a caldo possono farci dire cose o adottare comportamenti che non avremmo avuto riflettendoci sù. Ciò che è importante dunque è di mantenere la mente lucida non lasciandoci sopraffare dalle emozioni. Nulla ci impedisce di rinviare la risposta all’indomani!

(¹) Ciò che viene pubblicato in questa raccolta “Pillole”, in esclusiva per “Gli Scomunicati”, non può essere riprodotto senza il consenso scritto dell’autore.

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