Adolescenza, età ingrata?

Adolescenza, età ingrata?

Rubrica a cura del dottor Claudio Rao

I tre punti cruciali alla base della loro autostima. I fattori di rischio.

Jean-Luc, 40 anni, entrò nel mio studio piuttosto scoraggiato. E mi confidò le sue crescenti difficoltà con Lia, sua figlia neodiciassettenne. Nulla a che vedere con fumo, droga, né eccessiva dipendenza dai telefonini. E neppure “cattive compagnie”. Solo un padre smarrito fronte a una ragazza in piena crisi adolescenziale. Mi riportò alla mente le parole del mio docente di psicologia dell’età evolutiva, Silvio Stella, psicanalista : « Nell’adolescenza è difficile distinguere ciò che è normale da ciò che è patologico »¹.

In sostanza, quando siamo adolescenti attraversiamo una zona di confine, sperimentandone tutte le sensazioni. Un periodo di grande fragilità che andrebbe capita e accompagnata.

In questa fase della nostra vita vi sono tre punti cruciali per la costruzione della nostra autostima: il rapporto col nostro corpo, il rapporto con l’altro ed il rapporto con noi stessi.

Mi è capitato spesso di incoraggiare adolescenti con parole banali ma rassicuranti del tipo: «È normale. Il tuo corpo è in piena trasformazione». Gli stravolgimenti ormonali della pubertà infatti, creano non poche complicazioni ai nostri giovani, spesso a disagio nel proprio corpo. E l’immagine che i nostri adolescenti si fanno del proprio corpo influenza enormemente la loro autostima. Soprattutto quando non corrisponde neppure parzialmente ai canoni della bellezza sponsorizzata da media e social network.

In questo contesto nasce il bisogno-desiderio di una certa intimità sessuale che, tra illusioni e disillusioni, contribuirà all’immagine che si creeranno di loro stessi. Non ci è difficile osservare quanto il rapporto dei nostri adolescenti col proprio corpo sia instabile, ad immagine delle trasformazioni che esso subisce.

Altro paradosso adolescenziale è il bisogno d’indipendenza fronte all’autorità e il desiderio di appartenenza a un gruppo. Da un lato, il giovane rifiuta ogni forma di autorità che limita la sua libertà (professori e genitori) ed imita dei modelli trasgressivi che lo spingono ad adottare comportamenti a rischio; dall’altro, sente il bisogno di avere un’intensa vita sociale, con persone che lo capiscano e con le quali condividere nuove esperienze. Cosa un pochino frustrante per noi genitori che, per quanto attenti e disponibili, ci sentiamo messi da parte e “desautorati” dai loro coetanei o dai personaggi che si sono scelti come modelli. Eppure è proprio questa identificazione col gruppo, più ancora della ribellione all’autorità, che costituisce la chiave di volta della loro crescita! I giovani senza amici, infatti, hanno spesso una peggiore opinione di sé rispetto ai coetanei più socialmente integrati.

In questa instabilità permanente, l’adolescente è chiamato a fare delle scelte importanti come quella del liceo che determinerà il suo corso di studî e buona parte della sua vita. Ed è in questo frangente che si stabilizzano i suoi valori (impegnandomi a scuola creerò buone basi per il mio futuro lavoro; devo cercare di essere economicamente indipendente perché i miei genitori siano tranquilli); valori che pian piano formeranno la sua personalità di giovane adulto. Qui una buona autostima (e l’immagine positiva che sapremo trasmettergli) risulterà fondamentale. Se avrà una buona opinione di sé, potrà seguire studî lunghi e faticosi secondo le aspettative familiari, oppure studî che lo attraggono, anche se non incontrano l’approvazione genitoriale.

In caso contrario, rischierà di seguire passivamente i consigli di amici e familiari: senza entusiasmo né convinzione, in una prospettiva tutto sommato grigia e frustrante.

Inutile precisare che dagli anni del SARS-CoV-2 e del Lockdown lo stato mentale dei giovani è fonte di nuove preoccupazioni. Tanto che gli organismi nazionali ed internazionali segnalano un aumento della sofferenza psicologica. Perchè le crisi sanitarie, economiche, politiche, ecologiche e persino belliche si ripercuotono sulla salute mentale dei nostri adolescenti. Uno stato di malessere che si manifesta attraverso vari sintomi come il sentirsi spesso esaurito, senza energia, ansioso e perfino triste o depresso

Età ingrata, l’adolescenza ? Sì, forse. Ma anche e soprattutto per gli adolescenti stessi !

¹ Silvio Stella, Aspetti psicodinamici dell’adolescenza, Tirrenia Stampatori, Torino, 1989.

² Per approfondire suggerisco la lettura del libro di Stefano Vicari e Maria Pontillo, «Gli adolescenti e il Covid-19. L’impatto della pandemia sul benessere mentale dei ragazzi», Edizioni LSWR, Milano 2022.

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