La scoperta dell’acqua calda in un paese assetato di informazione…

La scoperta dell’acqua calda in un paese assetato di informazione…

Editoriale del direttore responsabile Emilia Urso Anfuso

Scoprire l’acqua calda” è un termine che si usa quando si vuol prendere in giro qualcuno che si è convinto di aver scoperto qualcosa che, nella realtà dei fatti, è noto alla gran parte delle persone.

Rammento ancora quando esplose il caso 5Stelle…

Un Beppe Grillo lanciato su ogni palco eretto nelle pubbliche piazze, arringava le folle facendo “scoprire”, per esempio, che “I politici sono al nostro servizio” (una delle tante scoperte dell’acqua calda spacciata per scoop) o altre amenità vendute per scoperta rivelata alla gleba da cotanto disvelatore di verità.

E’ pur vera una cosa: le persone, i cittadini – in questo caso mi riferisco a quelli italiani – pensano di essere informati ma non lo sono. Albergano h24 sui social, leggono freneticamente post e tweet, arrivano a sfogliare virtualmente qualche notizia, rigorosamente pubblicata da qualcuno su un social, ma non sono informati.

Porterò un paio di esempi che mi vedono protagonista nel ruolo di giornalista che da molti anni fa emergere fatti e accadimenti, ma essendo tra i pochi a diffondere certe notizie, deve poi attendere che certe vecchie informazioni divengano – con ritando di anni – lo “Scoop” del momento o meglio, la scoperta dell’acqua calda…

Flussi migratori tutti in Italia: la scoperta dell’acqua calda

Da diversi anni si assiste allo sbarco di migranti che approdano sulle nostre coste. Un tema che infuoca le campagne propagandistiche della politica di destra, centro e sinistra.

Perché l’Italia non ha mai sviluppato un sistema di accoglienza, perché non si procede col regolare riconoscimento delle persone che arrivano via barcone, perché…i perché sono tanti, ma restano senza risposta.

E’ colpa della sinistra“! Tuonano da destra. “E’ colpa della destra se i migranti muoiono affogati in mare“! Tuonano da sinistra. Nel mezzo di questa ormai annosa diatriba politica restano i veri protagonisti: i migranti e la popolazione italiana.

Abbiamo per caso sviluppato un piano di accoglienza, di quelli reali, che so…modello Olanda? No. Abbiamo per caso pensato al bene dei migranti, che molto spesso in Italia non vorrebbero passarci nemmeno di sguincio, perché molti di essi anelano di ricongiungersi coi parenti emigrati in altre nazioni? No.

Abbiamo semmai un problema, Houston, il solito problema: la mancata informazione alla popolazione italiana. O meglio, la scarsa informazione su certi temi, che se gli italiani collettivamente fossero informati sulle reali motivazioni del caos prodotto anche sui flussi migratori, forse si arrabbierebbero un pelino, appena un pelino eh. Ma collettivamente…

La storia reale, che ho reso pubblica attraverso alcuni miei articoli a partire dal 2017, è questa: durante il governo Renzi furono stretti degli importanti accordi. Importanti in qualche modo anche per la popolazione…

L’accordo prevede che l’Italia sia sempre il primo porto di approdo. Cosa riceviamo in cambio? Flessibilità sui conti pubbbici, pareggi di bilancio e cose simili.

Se non è chiaro, chiarisco: abbiamo accettato di far arrivare qui tutti i migranti in cambio di un occhio chiuso sulla nostra disastrosa situazione economica. Lasciamo in pace gli altri paesi europei, ci prendiamo la responsabilità di migliaia e migliaia di persone che però non sappiamo dove mettere, come collocarle, come organizzare la loro, di conseguenza la nostra, vita.

Assurdo? E’ il sistema italiano a esserlo, bellezze. Per chi stentasse a crederci, ecco un paio di articoli che furono pubblicati a partire dal 2017, quando la realtà fu dichiarata da due personaggi poco seguti anche a livello mediatico dalla popolazione italiana: Emma Bonino e Valeria Fedeli. Per chi stentasse a ricordare chi sia la signora Fedeli, rinfresco la memoria: fu ministro dell’istruzione durante il governo Renzi…

Quello che segue è un mio video editoriale pubblicato nel 2020:

Di seguito un articolo pubblicato su Il Fatto Quotidiano 5 Luglio 2017:

https://www.ilfattoquotidiano.it/2015/10/15/migranti-nel-def-il-governo-chiede-allue-flessibilita-per-33-miliardi-ma-litalia-ne-spende-solo-11-lo-dicono-i-ministeri/2104865/

Un mio articolo di approfondimento sul tema pubblicato nel 2017:

https://amp.agoravox.it/Migranti-in-Italia-li-accogliamo.html

Ancora oggi, anche a fronte delle dichiarazioni pubbliche con l’ammissione di ciò che fu deciso e fatto, gli italiani si appassionano alle diatribe tra partiti, ritenendo che i flussi migratori siano frutto, semmai, di cattiva gestione da parte dell’Italia, della “cattiveria” dell’Unione Europea e dei paesi membri.

Come dar torto a chi ignora?…

L’argomento, però, è uno di quelli che portano vantaggi a molti: per anni la fondazione di cooperative aperte per gestire la vita di migliaia di migranti ha fatto guadagnare denaro e voti al centrosinistra. Le ONG, alcune di esse, possono salvare vite – è la loro mission – i razzisti possono scagliarsi contro qualcuno e qualcosa, anche se non sanno contro chi e perché. La politica, tutta, può utilizzare il tema a proprio vantaggio e a seconda del periodo storico.

Molti italiani, però, stanno almeno scoprendo l’acqua calda, finalmente…

Italia capofila delle strategie vaccinali nel mondo: un’altra scoperta dell’acqua calda

Un altro tema che solo di recente è stato scoperto al pari dell’acqua calda, è quello che vede il nostro paese protagonista di un’altra situazione che, per anni, ho raccontato io e pochi altri colleghi giornalisti.

Mi riferisco al 2014, quando a capo del Ministero della Salute avevamo la signora Beatrice Lorenzin e sempre Renzi era Premier. La signora Lorenzin, colei che pose la firma sulla ormai famosa riforma vaccinale, a quei tempi volò negli USA con l’allora presidente dell’AIFA Pecorelli.

Non so quanti lettori ricordano questo nome, Pecorelli, perché all’epoca in pochi seguivate le vicende, anche gli scandali, in seno all’AIFA e che si sono succeduti nel corso del tempo.

Perché volarono negli USA? Non per fare una passeggiata fuori dai confini nazionali, bensì per assumere la missione di “Italia capofila delle strategie vaccinali nel mondo”.

So che oggi in molti ne siete a conoscenza, ma all’epoca e per anni, ritengo di essere stata se non l’unica, uno dei rari giornalisti a far emergere anche questa situazione e inserii anche in un mio libro-inchiesta questa informazione, documentando tutto con immagini ufficiali e pubbliche.

Di recente la popolazione italiana, in qualche modo grazie anche alla pandemia e al conflitto tra Russia e Ucraina, si interessa maggiormente ai temi seri piuttosto di seguire fondamentalmente trasmissioni leggere e di dedicarsi alla lettura di trilogie tipo “50 sfumature”: quando la paura fa 90 la gente vuole sapere.

Ecco quindi che “scopre” anche questa situazione, ma col piglio di chi ha scoperto appunto l’acqua calda. Ovviamente, se siamo così rari a informare la popolazione su quanto accade, se le inchieste le facciamo ormai in rari, che ne può sapere la cittadinanza italiana di cosa accade?

Di seguito alcune prove a conferma, per coloro che non hanno mai toccato con mano queste evidenze:

dal sito AIFA:

https://www.aifa.gov.it/-/l-italia-capofila-per-le-strategie-vaccinali-a-livello-mondiale

Perché si arriva a scoprire l’acqua calda?

La domanda da porsi è quella del titolo: come mai si arriva a scoprire, spesso, l’acqua calda? In un periodo storico in cui non mancano certo i mezzi di informazione…

…appunto: non mancano i mezzi di informazione, mancano le informazioni e manca chi deve informare.

Punto primo: la troppa informazione e i troppi canali di informazione nel corso degli anni hanno generato il caos. Il cittadino medio pensa di informarsi, magari perché accende la TV o accede al web o addirittura scende sotto casa e acquista un quotidiano.

Non sarà informato adeguatamente per un semplice motivo, anzi per un paio di semplci motivi. Il primo è che l’ingerenza della politica arriva ormai a penetrare sempre di più ogni settore, a cominciare da quello fondamentale e strategico dell’informazione.

Non si muove foglia che il governo di turno non voglia.

Servono altri esempi…eccoli qua: una puntata della mia inchiesta su questa pandemia

…ed ecco un mio recente editoriale, attraverso il quale ho spiegato come funzionano certi metodi e ho riportato due casi, quelli clamorosi delle due giornaliste Rai Maria Luisa Busi e di Lucia Annunziata che ebbero la capacità di dire NO all’ingerenza della politica nell’informazione…

Conclusioni

Il giornalismo non va cancellato, come vorrebbero molti cittadini accecati dalla rabbia per aver compreso che non è tutto informazione ciò che luccica.

Va semmai riformato, va ripresa in mano una situazione ormai degenerata, che ha tolto fiducia ai lettori che sono, prima di ogni cosa, cittadini, persone, esseri umani… Meno opinionismo, più inchiesta, per esempio. Meno protagonismo, più informazione.

La politica dovrà riflettere su un tema urgente: la perdita di fiducia da parte della popolazione italiana, giova a qualcosa? Se la risposta è si, va bene e ne prendo atto. Se la risposta è no, un poco di equilibrio sarà sufficiente a sanare la situazione. Q.B.: quanto basta…

DONA ORA E GRAZIE PER IL TUO SOSTEGNO: ANCHE 1 EURO PUÒ FARE LA DIFFERENZA PER UN GIORNALISMO INDIPENDENTE E DEONTOLOGICAMENTE SANO

Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici e non ha mai ricevuto finanziamenti privati fino al Marzo del 2023.

Lascia un commento

Your email address will not be published.