I capricci del tempo e le bizzarre decisioni di (certi) amministratori di condominio

I capricci del tempo e le bizzarre decisioni di (certi) amministratori di condominio

Di Claudio Rao – Giornalista settore Cronaca e Attualità e curatore della rubrica settimanale “L’angolo dell’esperto

Parlo di Cuneo, una cittadina pedemontana dal clima non proprio mediterraneo. E, come lei, dai piedi delle Alpi alle pendici degli Appennini, ce ne sono parecchie. Oltretutto con le modificazioni climatiche degli ultimi lustri, anche diverse città e paesi anche del nostro Centro-Sud hanno scoperto e sperimentato i rigori dell’inverno.

Fronte ai venti di guerra che spirano sull’Europa a causa delle scelte di una politica allineata alla visione atlantista ispirata dagli USA, quest’anno l’austerity è di rigore. Per tutti.  In buona sostanza diminuisce il riscaldamento e aumentano in maniera esponenziale i prezzi.

Fronte a questa situazione che richiede, oltre a parsimonia, anche equilibrio e buon senso, alcuni amministratori di condominio si sentono autorizzati a decidere autonomamente, come dei kapò, se, quando e per quante ore accendere o no il riscaldamento nelle case. E questo indipendentemente dalla presenza di neonati, anziani e disabili. Un fulgido esempio che manifesta come la democrazia dal basso non sempre funzioni secondo i nobili criteri che tendiamo ad attribuirle.

L’impotenza del cittadino, già fragilizzato da anni di pandemia e ristrettezze democratiche, viene ora messo a dura prova non solo dal contesto internazionale e dalle prevedibili conseguenze nazionali, ma dalla bieca arroganza di chi si crede la mano sinistra di Dio. Ignorando le esigenze dei più deboli e demuniti. E dimostrando come il criterio di eguaglianza applicato acriticamente a tutto campo possa essere deleterio e perfino contraddittorio.

Per fortuna, a macchie di leopardo, sono tanti gli amministratori e i responsabili in settori diversi e diversificati nel nostro Paese a filtrare con buon senso, equilibrio e soprattutto un minimo di umanità, le disposizioni attraverso un’applicazione illuminata. Capace cioè di rispondere al principio di risparmio senza troppo ledere il principio della tutela dei più fragili. E soprattutto senza umiliare nessuno.

Per ritornare a Cuneo (la città degli “Uomini di mondo”, secondo Totò) da un quartiere all’altro, da una via all’altra il riscaldamento è acceso per “spezzare” il freddo qualche ora al giorno o resta irrimediabilmente spento, nonostante le segnalazioni di utenti e condomini delle cosiddette “fasce deboli” che non vengono neppure degnati di una risposta.

Se l’Italia è un paese di umanità e mutuo sostegno, potremmo dire che Cristo non si è fermato a Cuneo. O, quanto meno, non ne ha visitato tutti i quartieri.

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Cosa detta il Decreto Cingolani sul tema accensione/spegnimento degli impianti di riscaldamento: https://www.condominioweb.com/novita-in-tema-di-riscaldamento-in-condominio-le-nuove-disposizioni.19791

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