Giorgia Meloni premier: nell’era del caos c’è chi teme l’ordine e il merito…

Giorgia Meloni premier: nell’era del caos c’è chi teme l’ordine e il merito…

Editoriale del direttore responsabile Emilia Urso Anfuso

L’Italia ha un nuovo governo, a capo del quale – prima volta nella storia della Repubblica Italiana – è stata posta una donna, Giorgia Meloni. Dalle nostre parti vi è ancora una tradizionale, direi quasi atavica, propensione al pensiero unico e in questo caso desidero dare a questo termine un significato netto: si è straparlato, perfino castroneggiato, durante gli oltre 11 anni di governi a guida PD di “sessismo, femminismo, fluidità gender, diritti delle donne” e compagnia briscola. Risultati concreti? Zero. Il limite degli idealismi è che restano tali e spesso remano contro le battaglie sociali che si propaganda di voler portare avanti.

Cosa intendo dire con questo ragionamento? Semplice: Giorgia Meloni è prima di tutto una persona ed è preparata. Non è “donna” è persona. Iniziamola, finalmente, questa diamine di rivoluzione culturale.

Può piacere o meno il suo pensiero politico, ognuno ha facoltà di scelta, ma nessuno può affermare il contrario. Giorgia sa il fatto suo ed è tra i pochi personaggi politici facenti parte delle nuove generazioni a non averci fatto perdere la faccia a livello internazionale per carenza di competenze.

Non ti piace il criterio “Dio, Patria e Famiglia”? Ne hai facoltà, tu che leggi queste mie righe e farò di tutto affinché il tuo pensiero sia sempre rispettato. Non potrai però mai affermare che una persona come Giorgia Meloni non abbia cognizione di causa quando si tratta di politica, strategia politica, capacità di perseguire una linea di pensiero e mantenerla più o meno netta.

Puoi non amare la sua linea di pensiero, ma non puoi negare la sua preparazione in confronto a un triste parterre di personaggi che hanno troppo facilmente troneggiato nei nostri ambienti politici nel corso di questi anni.

Le mie sono constatazioni, la cronaca di fatti incontrovertibili. Tenacia, preparazione, formazione e conoscenza politica: a Giorgia non mancano.

Passando oltre queste basilari considerazioni sul nuovo Premier italiano, che ieri ha presentato la nuova squadra di ministri e che oggi ha prestato giuramento, va fatta una considerazione: la gravità del periodo storico in cui, in un paese complesso e in piena crisi economica e di sistema, questa rivoluzione sta avvenendo.

Ce la farà Giorgia Meloni a mantenere in piedi il suo governo fino al compimento della legislatura appena avviata? I cittadini italiani, ormai imbufaliti a causa delle gravi pressioni che sta subendo e che stanno distruggendo definitivamente le prospettive attuali e future, permetteranno eventuali errori a chi ha promesso di rimettere in piedi non solo l’economia quanto la dignità di questa nazione e del suo popolo?

Il peso della responsabilità

Giorgia Meloni ha al suo attivo un lungo percorso politico che l’ha portata a un traguardo veramente ragguardevole: la gestione di una nazione come l’Italia. Non è cosa da poco, perchè un conto è divenire responsabile di un paese sotto controllo e in un periodo storico equilibrato, altra cosa è arrivare così in alto in uno dei periodi più complessi e critici della storia dell’umanità.

Non si tratta più di gestire una nazione, varare misure economiche più o meno condivisibili e cercare di far quadrare i conti del debito pubblico tra i più pesanti a livello internazionale.

No, oggi si tratta di far quadrare accordi internazionali come il MES o il TTIP, di onorare da un lato le promesse fatte agli elettori e di contro, quelle strette di mano – che pesano più di 1.000 firme su un trattato – con capi di stato e ministri di altre nazioni.

Non siamo più soli, non decidiamo per noi stessi, non si varano misure interne che non siano decise di concerto con la UE o con i nostri alleati.

Siamo un paese che fa parte dell’Alleanza Atlantica e inoltre, abbiamo rapporti commerciali ed economici di alto spessore con paesi come l’Egitto, di cui siamo un partner importante e altri con cui stringiamo accordi di vario genere.

Chi ritiene che un premier in carica nel periodo attuale possa fare strike come durante una partita di bowling per sbaragliare tutto ciò che è in essere da anni, ha la stessa preparazione che posso avere io sul gossip: pari a zero.

Il peso della responsabilità sulle spalle di Giorgia Meloni è enorme, molto più di quello che ha gravato sui premier che hanno gestito il nostro paese negli ultimi 30 anni.

Chi, oggi, sputa contro la sua nomina, evidentemente nella vita ha avuto, al massimo, la responsabilità di scegliere il colore delle mutande ed è palesemente lontano migliaia di chilometri dal comprendere cosa significhi ristabilire l’ordine delle cose in una nazione dipendente da tutti anche a causa del fatto che i conti pubblici a posto non saranno rimessi mai e che i prestiti miliardari ci rendono ancor più dipendenti, in un gioco al massacro che oltretutto riduce drasticamente e drammaticamente diritti umani a suon di riforme.

Ce lo chiede l’Europa – ma non solo – si pensava che fosse solo uno slogan senza contenuto?…

Chi ha paura dell’ordine e della disciplina?

Servono davvero ordine e disciplina? Certamente e non per opprimere quanto per riequilibrare. A certi cittadini spaventano parole quali “merito” abbinato al ministero dell’istruzione? Dovrebbe fare inorridire il fatto, inoppugnabile, di aver assistito passivamente alla cancellazione del merito nel settore della formazione, che nel corso degli anni ha sfornato persone poco formate, gentilmente condotte verso titoli accademici che possono essere appesi al muro per fare la loro porca figura o essere ben ripiegati e riposti dentro un cassetto.

Cancellando il sistema basato sul merito, peraltro, si è avviato quell’ignobile sistema basato sull’immeritocrazia che solo a livello di chiacchiere non piace agli italiani.

Caos VS equilibrio: fate la vostra scelta

Pongo uno spunto di riflessione a chi legge: la democrazia si basa sul caos o sull’equilibrio e quindi, sulle regole che possono accompagnare i cittadini in un percorso di civlità reale?

Ci dicono che fu necessario creare i 10 comandamenti per riorganizzare la società e non rischiare di trasformare gli umani in trogloditi assetati del sangue dei loro stessi genitori. Cosa spaventa maggiormente, oggi? Il caos o il tentativo di ristabilire un minimo di equilibrio?

E’ più equilibrato lasciare che un fumiginoso criterio di libertà renda tutto possibile fino alle conseguenze peggiori o è più maturo ritenere che nel tentativo di ristabilire un minimo di ordine e disciplina di potrà ristabilire unequilibrio anche di ordine sociale?

Non sono nella condizione di dire, oggi, se il governo di Giorgia Meloni sarà migliore dei precedenti, se sarà in grado di modificare sostanzialemte qualcosa di ciò che è immodificabile in ragione di accordi che non si possono sciogliere ma semmai da rivalutare per tentare di arginare l’insana situazione in cui si è cacciato il nostro paese a furia di stringere accordi con tutti pur di ottenere un occhio chiuso sui conti pubblici, per esempio, o se finirà tutto in un bordello peggiore della melma in cui stiamo vivendo.

Il popolo italiano ha concesso un tempo incredibilmente lungo a governi che si sono rivelati inefficaci, almeno sotto il profilo delle lecite aspettative dei contribuenti ed elettori italiani. A volte, strategicamente, è consigliabile mettere da parte le ideologie partitiche e guardare ai fatti.

D’altra parte, le grandi alleanze tra partiiti avrebbero dovuto insegnare a tutti, nel corso degli anni, che le rappresentazioni divisive sono messe in atto solo per non rischiare la coesione popolare. A buon intenditor…

Auspico che il popolo italiano, che è stato paziente fino a oggi, lo sia nei tempi a venire e che impari, semmai, a comunicare le istanze urgenti a chi di dovere: è ciò che manca in questa nazione e da sempre. Creiamolo questo “Popolo sovrano”, invece di continuare a distruggere tutto. Che si chiami Giorgia Meloni o Antonio Rossi (nome di fantasia) personalmente lo ritengo di poco conto.

A me interessa vivere in un paese di cui non dovermi vergognare e non solo per il sistema politico decadente.

Buon nuovo governo a tutti…

***Immagine di copèrtina: un frane dal seguente video su YouTube

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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici e non ha mai ricevuto finanziamenti privati fino al Marzo del 2023.

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