Nuovo governo: si torni ad ascoltare il popolo (in special modo sulla Sanità) o è nuova questione (im)morale

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Nuovo governo: si torni ad ascoltare il popolo (in special modo sulla Sanità) o è nuova questione (im)morale

Editoriale del direttore responsabile Emilia Urso Anfuso

Iniziano oggi le consultazioni per avviare la XIX legislatura. L’Italia si appresta ad avere un nuovo governo che dovrà gestire una fase molto delicata, in un periodo storico difficile e le cui dinamiche politiche ed economiche non sono analizzabili come un tempo: tutto può accadere e ciò che pensi possa accadere domani potrà essere sovvertito da nuovi avvenimenti e a livello internazionale.

Non voglio elencare le difficoltà che ogni singolo cittadino italiano, mi riferisco ovviamente alla fascia media, sta subendo in ordine di abbattimento della capacità economica e un futuro opaco anche per ciò che riguarda il diritto al lavoro e al welfare perché conosciamo temi e criticità. Mi soffermo, invece, su ciò che accade ormai da giorni sul cosiddetto “Toto ministri” che sta, giustamente, infiammando gli animi di buona fetta della popolazione.

I quasi tre anni che abbiamo alle spalle, in una condizione di difficile gestione a fronte di un evento inatteso e incontrollabile sotto molti aspetti, non consentono larghi margini di manovra a chi è chiamato, ora, a governare il paese. La popolazione, tutta la popolazione, è stanca, avvilita, sfiduciata, schifata, abbattuta e non si sente tutelata da chi dispone del potere decisionale sulla vita di ogni singola persona: i politici, siano essi nazionali o esteri.

La voce della popolazione non va più ignorata

Come sappiamo, durante il periodo più teso dell’emergenza sanitaria, abbiamo assistito a una pressione – anche e sopratutto mediatica – in relazione, sopratutto, alla campagna vaccinale che poi è stata convertita in obbligo, fino allo scorso Giugno, non solo per il personale sanitario, della scuola e delle Forze dell’Ordine, ma anche per gli over 50.

Sempre a livello mediatico, si è dato maggior spazio alle notizie relative ai “No vax” rispetto alle tante sospensioni degli stipendi, causati dalla scelta di non sottoporsi all’inoculazione di questo tipo di farmaci innovativi.

E’ un peccato dover prendere atto che la politica, quasi tutta, e la stampa, quasi tutta, abbia abbracciato una linea che, spesso, ha mostrato toni oltremodo autoritari per obbligare tutti a un’azione che, comunque, ha effetti sull’organismo umano, quella meravigliosa creazione che rende unico l’individuo anche nel diverso modo di assimilare un cibo o un farmaco, per esempio, tranne nel momento in cui si impone a tutti e senza alcun tipo di verifica preliminare delle condizioni di salute, ma addirittura di un eventuale stato di positività a quel virus, e si arriva a insultare pubblicamente una categoria di individui – parlo anche dei bi-vaccinati che magari hanno perso il desiderio di continuare con questa terapia – perché non accettano a occhi chiusi ciò che ordina un governo.

Pensavamo di doverci affidare, semmai, alla Scienza e alla Medicina. Abbiamo dovuto scoprire che è la politica a decidere anche sulle condizioni di salute di ogni singolo cittadino.

Sarà anche per questo motivo che da anni e anni in Italia non possiamo avere nemmeno la soddisfazione di avere ministri competenti nelle aree per cui poi vanno a presiedere un dicastero? Abituare la popolazione a doversi sottomettere a un ministro della salute NON competente sui temi della salute è diventato “Normale”, ma lo è affatto…

Il Ministro della Salute – ancora in carica – Roberto Speranza si laureò con 110 e lode ma in Scienze Politiche. Evidentemente, nell’era del “Nuovo che avanza”, è alla politica che è obbligatorio fare riferimento anche nel momento in cui si deve decidere del proprio corpo, organismo e salute. Appare, a mio parere, molto bizzarro, ma è la realtà dei fatti che viviamo ormai da lungo tempo.

Il popolo ha modo e motivo di lamentarsene se sa di non essere ascoltato? La risposta è ovviamente no. Ma poniamoci la domanda importante: quale nuovo governo si sta delineando se, dopo quello uscente, i nomi che stanno emergendo per coprire il ruolo di Ministro della Salute non soddisfa buona parte dei contribuenti? Uso volutamente il termine contribuenti, in quanto il cittadino non è un numero, non è da considerare un peso o un disturbo: è l’elemento fondamentale affinché il carrozzone statale possa proseguire a esistere. A meno che si stia per disverlare pubblicamente il nuovo mondo, quello per cui il contribuente non è più necessario e quindi si può farne carne trita, appare evidentemente bizzarro che la popolazione oltre a non essere sovrana – per chi ne gestisce l’esistenza – sia stata messa nella condizione di poter solo subire le dichiarazioni decisionali ma non possa azzardarsi a chiedere secondo le aspettative di una società civile.

A chi andrà il Ministero della Salute? Attenzione a non sbagliare…

Una popolazione imbavagliata, con questo intendo dire privata della facoltà di essere ascoltata, ha un solo strumento, oggi, per far conoscere la propria opinione alle istituzioni: i social network. Le piazza, lo sappiamo bene, servono solo a generare l’illusione di qualcosa che viene preso in considerazione, ma la cui soluzione arriverà mai.

I sindacati hanno, ormai da anni, il solo ruolo di sedare la rabbia civile che nel corso del tempo è arrivata a limiti parossistici. Una bella manifestazione di piazza, grandi numeri e bandiere da sventolare, ed ecco servita un poco di serenità collettiva, seppure virtuale.

A chi sarà assegnato, per esempio, il Ministero della Salute? Dal “Toto ministri” delle ultime ore, si torna a parlare di Licia Ronzulli, che Silvio Berlusconi amerebbe vedere o a decidere sulla salute degli italiani o all’istruzione.

Chi è Licia Ronzulli? Senatrice di Forza Italia e portavoce del partito del Cavaliere, per chi non la conoscesse produco alcuni video che saranno più esplicativi delle mie parole: a suo favore, rispetto a Roberto Speranza laureato in Scienze Politiche, vi è una carriera come infermiera, poi si specializza in managemente ospedaliero ed essendo “Tifosa del Milan, nel Maggio del 2015 negli incontri di Arcore svolge un ruolo fondamentale come intermediaria nella trattativa per vendere la società rossonera di Silvio Berlusconi all’imprenditore thailandese Bee Taechaubol

Manca un pezzo di storia, quello che legherebbe la ex infermiera e specialista in management ospedaliero al momento in cui la Ronzulli diviene “Fondamentale come intermediaria nella trattativa per vendere la società rossonera di Silvio Berlusconi all’imprenditore thailandese Bee Taechaubol“…

Se il lettore avrà la pazienza di visionare i video che troverà di seguito una parte del puzzle sarà completato.

Sia chiara una cosa: ciò che sto elencando sono fatti di cronaca e dichiarazioni pubbliche della Senatrice Licia Ronzulli e non hanno alcuna motivazione negativa nei suoi confronti, se non quella di far conoscere al pubblico la figura di una persona che, da anni, ha un ruolo chiave nella politica nazionale.

ATTENZONE: lascio al singolo lettore la facoltà di determinare, con la propria mente, di analizzare a chi si sta, eventualmente, decidendo di affidare il proprio futuro sanitario SENZA che la popolazione possa essere interpellata, dal momento che la nomina dei ministri, costituzionalmente, non prevede che l’elettore partecipi a questo tipo di consultazione.

Notizia pubblicata su IlSole24ore il 14 Maggio 2014: Susy De Martini contro Licia Ronzulli: «Ricatti Berlusconi su Ruby, sei come la Minetti» https://st.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-05-14/susy-de-martini-contro-licia-ronzulli-ricatti-berlusconi-ruby-sei-come-minetti-154906.shtml?uuid=ABr2SEIB

La voce (inascoltata) del popolo

Passiamo ora al tema centrale: chi ascolta la voce del popolo quando devono essere determinate decisioni molto delicate come è quella della nomina dei ministri di un nuovo governo?

Praticamente, nessuno. Non è un’opinione personale ma un dato di fatto.

Come ho accennato nel paragrafo precedente, la nostra Costituzione non prevede che la popolazione abbia facoltà decisionale sulla nomina dei ministri.

E’ l’art. 92 della nostra Carta Costituzionale a dettare quanto segue: “Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri“. 

Ecco. direttamente dal sito del Senato, il testo dell’art. 92:

https://www.senato.it/istituzione/la-costituzione/parte-ii/titolo-iii/sezione-i/articolo-92

Sanità allo sfascio: meglio scegliere saggiamente chi la rappresenterà

Il “meravisglioso Sistema Sanitario Nazionale” descritto con entusiasmo ed enfasi da Roberto Speranza, risiede ormai da anni nel cassetto dei ricordi.

Il programma di privatizzazione della sanità pubblica è alle ultime battute. Nonostante l’emergenza sanitaria non si è proceduto al rafforzamento delle già traballanti fondamenta di un sistema che, paradossalmente, si è continuato ad appellare come “Universale”. Il termine indicherebbe una sanità accessibile a tutti, gratuita e funzionale alle necessità dei cittadini.

Sappiamo che così non era e lo è sempre meno.

Che tipo di garanzie e di universitalità abbiamo avuto garantite, col trascorrere degli anni, se persino l’accesso alle cure e alle analisi diagniostice tramite il SSN passavano e passano attraverso regole che impongono di pagare pur di essere sottoposti alle cure e alla diagnostica?

Eppure le leggi a tutela dei contribuenti esistono, ma sono sapientemente tenute nel buio, come quelle proprio relative al diritto di accedere e in tempi brevi. Ma la risposta è sempre la stessa, standard e per tutti: “La prima data utile è tra sei/nove/12 mesi o anche più”.

Malati oncologici o affetti da altre gravi malattie compresi.

Parafrasando una dichiarazione di Mario Draghi in relazione alla campagna vaccinale, siamo giunti al “Ti ammali, non paghi, muori”. Il sistema della sanità che si consente solo a chi paga o si assicura, modello Stati Uniti, è già realtà. Mancano solo gli ultimi “aggiustamenti” attraverso la miserevole chiusura di altre strutture ospedaliere o il mancato ricambio dei medici e del personale ospedaliero, che subisce turnazioni disumane e rischiano essi stessi la salute. Un delirio.

In questa recente indagine pubblicata su L’Indipendente, si possono toccare con mano gli effetti disastrosi di anni – oltre 10 – di mancati finanziamenti al comparto della Sanità e non è un segreto: oltre 40 miliardi in meno a un settore così importante, spesso anche toccato da scandali e disorganizzazione, non potevano certo garantirci la “Sanità migliore del mondo”.

https://www.lindipendente.online/2022/09/29/sanita-pubblica-i-numeri-del-collasso-nel-rapporto-della-federazione-dei-medici/

Ecco la versione stampabile dell’articolo:

Conclusioni e riflessioni

Facciamo una riflessione: se l’Italia fosse dotata di una Legge elettorale che consentisse, almeno, di votare i candidati preferiti, avremmo ancora una parvenza di democrazia cui appellarci. Con il sistema dei listini bloccati l’elettore ha perso il diritto di scelta. potendosi solo affidare a una lista di nomi scelti dal partito di riferimento. Se a questo aggiungiamo anche l’articolo costituzionale che ci insegna come si forma un governo e chi ne decide i componenti, appare ulteriormente chiaro come il cittadino non abbia voce in capitolo nelle questioni che riguardano tutta la sua esistenza, dal lavoro all’economia, passando per il welfare al delicato tema della Sanità.

E’ democratico tutto questo? No e non sono io a doverlo sostenere, quanto ciò che accade e i risultati che tocchiamo con mano ogni giorno della nostra esistenza.

Detto questo, al popolo resta ormai la possibilità – seppur alquanto limitata in considerazione delle “nuove politiche” adottate su social quali Facebook o Twitter che arrivano a chiudere di autorità profili “non graditi” a chi non abbraccia ogni singola misura varata da chi sta al governo – di dichiarare la propria opinione o le aspettative, così come i timori e addirittura il terrore per ciò che potrebbe verificarsi scegliendo un nome o un altro, proprio sui social network: ecco un esempio di queste ore su cosa pensa il cittadino medio sull’eventuale nomina di Licia Ronzulli a capo del Ministero della Sanità: (Si può accedere a questo tweet cliccandoci sopra e leggere i commenti degli utenti)

Imporre politicamente un nome che non convince una fetta di popolazione, ma comunque imporre un nome che è ormai noto per i metodi autoritari sul tema della vaccinazione obbligatoria, non può essere assimilato come un metodo che rispetta la popolazione, tantomeno la dignità umana. Se fossero stati utilizzati toni meno autoritari, forse, e sottolineo forse, anche Licia Ronzulli, oggi, sarebbe meno attaccata dalla società civile.

D’altronde, chi attacca non può aspettarsi di non ricevere lo stesso trattamento. Ma anche questo sia motivo di riflessione: siamo giunti al punto in cui i componenti della politica non solo non ascoltano il popolo, bensì palesemente passano indenni anche dopo aver colpito a mazzate – virtuali s’intende – o a suon di offese, quegli stessi contribuenti che sostengono in ogni caso il loro potere, ricchezza e immagine. Vuol dire prorpio che si è passata la misura.

A chi, oggi, dichiara eventuale “guerra civile” nel caso in cui salissero al governo le persone meno amate dalla collettività, consiglio di restar calmi e semmai di correre ai ripari in maniera serena: il dialogo con le istituzioni non può passare solo dalle lamentele sui social. Un portavoce del popolo, che argomenti a dovere e con competenza, cosa ci si aspetta dal nuovo governo, sarebbe cosa buona e giusta e cambierebbe, per una volta, la convizione di tutti che questo, alla fine, sempre è stato e sarà, un popolo lassista.

Immagine pubblicata sul profilo Twitter ufficiale della Senatrice Licia Ronzulli ripreso per questo articolo a firma di Francesco Storace e risalente al 14 Ottobre 2021

Ecco l’articolo di Francesco Storace che riporta l’immagine (cliccarci sopra per accedere all’articolo online)

Versione stampabile dello stesso articolo:

Anche dal mondo politico si alzano voci sull’eventuale nomina della senatrice Ronzulli, anche perché è necessario analizzare ciò che Giorgia Meloni e il suo partito hanno contunuato a dichiarare sui temi sanitari e vaccinali: di seguito il programma elettorale 2022 di Fratelli d’Italia, che al punto 7 – quello dedicato alla sanità – a un certo punto riporta: “Contrasto alla pandemia da Covid-19 attraverso la promozione di comportamenti virtuosi e adeguamenti strutturali – come la ventilazione meccanica controllata e il potenziamento dei trasporti – senza compressione delle libertà individuali“.

https://www.fratelli-italia.it/wp-content/uploads/2022/08/PER-LITALIA-Accordo-quadro-di-programma-per-un-Governo-di-centrodestra.pdf

Compiere errori in questo periodo storico spazzerà via l’ultimo barlume di affidabilità che la politica italiana può ancora sperare di ottenere. Consiglio vivamente a chi in queste ore e in questi giorni parteciperà da protagonista alla scelta dei candidati da insignire dell’altissimo ruolo di ministro per ogni dicastero, ma più che mai per quello della sanità, a non “tradire” le aspettative che, si badi bene, stavolta e su questo tema – quello della salute – non è più di interesse esclusivo degli elettori del centrodestra quanto di tutta la popolazione.

Molti tri e quadri-dosati, oggi non sono affatto i medesimi elettori e contribuenti che si sono fidati degli obblighi o comunque della campagna vaccinale diffusa, questo va ammesso collettivamente, con così tanta superficialità per ciò che concerne la salute umana.

Non siamo numeri ma persone, ognuna fornita di un organismo diverso e subiamo intolleranze, abbiamo avuto o abbiamo patologie che contrastano con certi farmaci – che infatti sono sconsigliati in molti casi e per certi soggetti. Obbligare imponendo addirittura con metodi così autoritari e che sono giunto a volte oltre i limiti della violenza (molti tristi esempi resteranno nella nostra memoria) non fa bene sopratutto alla politica. A meno che, i primi a essere disinteressati all’opinione pubblica siano proprio loro.

Roberto Burioni minimizza sulle sue dichiarazioni

Ma…chi è Roberto Burioni? Al seguente link una delle puntate della mia inchiesta su questa pandemia e sul piano vaccinale, inchiesta che è ancora in corso. La prima puntata fu pubblicata il 20 Marzo del 2020 e tutte le puntate si trovano alla sezione “Inchieste” di questa mia testata giornalistica, Gli Scomunicati, che ho fondato e dirigo da 16 anni:

All’interno di questa puntata della mia inchiesta ho inserito, come sempre, molti documenti originali e anche scaricabili sul proprio PC, oltre a link di accesso a prove inconfutabili su quanto faccio emergere:

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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici e non ha mai ricevuto finanziamenti privati fino al Marzo del 2023.

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