La quarta parete, l’Ucraina e altre storie digitali, soprattutto quella dello yuan

La quarta parete, l’Ucraina e altre storie digitali, soprattutto quella dello yuan

Di Lucaa Del Negro

Godard, il Maestro cineasta – per non tirare in questo ballo il Pasolini centenario sempre scomodo all’italiano medio, e si dica pure mediocre intellettualmente- già la sfondò la “quarta parete” nell’epoca della “Nouvelle Vague”, ed ora, nel mio piccolo e mai mediocre mondo di girovago, modestamente, ci provo anch’io, rivolgendomi in prima persona a Voi lettori nel mentre l’abbozzo di geopolitica per questo articoletto è disponibile.

Ora, che all’estero mancasse o, scarseggiasse il luogo comune “italiano-voltagabbana”, non ne ho mai sentita l’esigenza di alimentare questo che rimane un accertato sentimento,  ma che si dovesse arrivare all’apoteosi -in Italia- di leggere e sentire pubbliche dichiarazioni in cui i commenti mainstream tendono a giustificare i libri dei nostri governanti come stampati all’insaputa degli autori, francamente, lo ammetto, mi mancava, e con questo voglio dire che di argomentazioni gliele stiamo dando e non poche ai nostri vicini, i quali già non si fanno problemi a definirci allegramente “mammoni e mafiosi” a lettere cubitali per sottolineare i panini “tricolore” di una notissima Azienda multinazionale! (“Mampfiosi” by McDonald’s)

L’ultimo riferimento è il saggio dell’Onorevole Meloni (acclamata da tutti i sondaggi leader del primo Partito in Italia,  “Fratelli d’Italia”) appena rientrata dagli USA e volata di corsa al di là dell’Oceano per garantire -semmai ce ne fosse stato mai bisogno- quanto dalla Liberazione del 1946 (tra l’altro fummo parzialmente liberati da “noi stessi”) abbiamo sempre e comunque garantito, includendo il bombardamento con uranio sui civili a Belgrado nel 1999 (Matterella, Min. Difesa e  D’Alema, Primo Ministro del Governo di “sinistra”).

La questione però non è esattamente questa; non è una questione di credibilità quella che ci tocca, e questo fare, per inciso, non dopo aver visto Salvini con il rosario in mano davanti l’Ambasciata di Ucraina e il testo “scientifico” del Ministro Speranza ritirato in extremis o le ladrerie in tempo di “emergenza” capitanate dal Commissario unico: non è davvero questo “il problema”, come non sarà un problema rileggere la citazione e dedica a Putin che la “Giorgia nazionalpopolare” fece pochi mesi addietro e che suonava così: <<Putin difende i valori europei e l’identità cristiana.>>


Il problema – invero – è sempre quello, quello della schifosa guerra che consegna giovani morti ammazzati e soprattutto civili ammazzati, e una marea di profughi che non gestiremo mai, come mai li abbiamo davvero -in Italia- gestiti, se escludiamo il fare delle “Caritas” e del vicinissimo malaffare, anche ideologico. (Mi permetterete una provocazione? Si? Ecco qua: https://autorenegro.org/la-caritas-destabilizzante-nel-concetto-e-un-veleno-nuovo-anche-appropriarsene-the-destabilizing-caritas-like-concept-itself-is-a-new-poison-even-approve/)

Lo vogliamo quindi dire senza “se” e senza “ma” che la guerra fa’ schifo e che va’ assolutamente non alimentata come quella Carta resa quasi straccia dal Governo italiano PD-M5S-LEGA-FI e altri minori ammonisce e che hanno -ribadisco- una volta ancora stracciato?

Art. 11 Costituzione italiana, bene è riscrivere anche qua:
L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Basta così? Purtroppo no, purtroppo non basta.

La contesa, porta con sé sempre (almeno) due ragioni contrapposte e non sarà questa paginetta a voler pretendere di rappresentarne una o l’altra, sia chiaro; non è il simbolo, e non è nemmeno la persona che detiene tutta “la responsabilità”. Non sono “la Meloni“, “il Salvini“, il PD, i nazisti, “i Soros” e tutti gli altri attori e attoruncoli vari a rappresentare “il bene” o all’opposto di pensiero “il male” (o tutti due alternativamente all’italiano flip-flopper) ma, siamo “noi” che li supportiamo soprattutto attraverso i media alterati e alteranti, democraticamente, sempre poco inclini a leggere davvero non “tra” ma addirttura “le” righe.

“Quaderno di guerra (Ihr kampf)” svela, chiedendoVi con poco permesso -guardandoVi in faccia nella appunto quarta parete- (QUI, entra QUI) di ritrovarVi a comprendere che la geopolitica è materia complessa, una partita a scacchi, e che le materie prime continueranno ad essere commerciate, magari attraverso complicate triangolazioni, dove un mondo valutario parallelo finalmente verrà sdoganato per la Cinaculo e camicia della Russia e viceversa– che continuerà la sua partita con buona pace dei doppio e triplo-giuochisti svizzeri (57% gas russo; 12 miliardi dollari russi nelle Banche) e dei vari pentastellati nostrani impegnati come ignoranti e svogliati ragazzini a dare i calci a un pallone mezzo bucato, laddove il riferimento alla FIFA è venuto per un (mio) caso. (La potenza situazionista 🙂

Lucaa del Negro, fine Inverno 2022
www.autorenegro.org
@quaderno_g







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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici e non ha mai ricevuto finanziamenti privati fino al Marzo del 2023.

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