Recensione – Teatro Vascello – Miracoli metropolitani – in scena fino al 23 Gennaio 2022

Recensione – Teatro Vascello – Miracoli metropolitani – in scena fino al 23 Gennaio 2022

Recensione della nostra inviata Susanna Schivardi

Carrozzeria Orfeo porta a Roma questo meraviglioso spettacolo, con debutto a Napoli nel 2020, Miracoli Metropolitani che racconta la storia triste di una famiglia, ma non solo. Drammaturgia di Gabriele di Luca e regia di Gabriele di Luca, Massimiliano Setti e Alessandro Tedeschi, con una lunga lista di attori bravissimi: Elsa Bossi nel ruolo di Patty, Ambra Chiarello è Hope, Federico Gatti Igor, Aleph Viola è Mosquito/Mohamed, Beatrice Schiros interpreta Clara, Massimiliano Setti è Cesare, Federico Vanni è Plinio.

La scena è una carrozzeria dismessa in una città dove incombe un problema fognario impellente e l’avanzata di una pericolosa frangia razzista in cerca di immigrati clandestini. I personaggi vivono di vita propria in un intercalare senza respiro di battute, sproloqui, dialoghi serrati, monologhi e riflessioni sulla vita. Ideologia e filosofia si intrecciano nelle esistenze di questi uomini e donne fino allo sfinimento, in un’atmosfera da pandemia e nell’attesa di una fine del mondo talvolta assai tangibile.

Un vecchio ristorante stellato trasformato in un laboratorio da food delivery per celiaci, il proprietario Plinio, un romantico ormai disincantato, la moglie Clara donna in carriera che affida alle storie di Instagram la sua ostinata carica vitale, poi Hope, l’aiuto cuoca, etiope immigrata in attesa di un figlio, Igor il figlio di Clara, chiuso in un mondo fatto di play station ed eterna demotivazione ma segretamente innamorato di Hope. Mosquito, ex detenuto con deliri da attore del grande cinema e infine Cesare, aspirante suicida che farà da mentore al povero Igor tentando di astrarne i disagi emotivi, e Patty, madre di Plinio, sessantottina, femminista ed eternamente in guerra col mondo grazie alle sue bombe molotov prodotte in casa.

La magistrale bravura degli attori esplode nelle battute, in una recitazione concitata e brillante che non lascia mai da solo lo spettatore. Camus, il mito di Sisifo, il senso della vita si intrecciano al problema delle fogne, che rischia di portare la città al collasso, quasi del tutto sommersa da escrementi e boli di rifiuti. Intanto la guerra agli immigrati si fa sempre più crudele, e nella carrozzeria la vita e la morte si rincorrono per giungere ad un finale straziante e melanconico.

Un equilibrio costantemente instabile, tra ordine da disturbare e disordine da rimettere in sesto. L’uomo dibattuto nella sua eterna schizofrenia, oggi più che mai devastato da un’instabilità emotiva e sociale, come quella dettata dalla pandemia. L’uomo che vuole tutto, che quando è circondato dall’ordine lo rivolta e al contrario, nella miseria delle cose, trova uno spiraglio per reagire. Il vero senso della vita? Questa la domanda centrale del dramma, a cui ciascuno pone la propria risposta. Chi scappando, chi morendo, chi recitando e chi postando storie sui social.

L’amore a tenere insieme i blocchi, l’amore per chi non c’è più e quello per chi esiste da poco, amore per sé stessi e amore istintivo per il più debole. Amore mai vissuto e amore non ancora espresso. Tutto questo e altro ancora in un dramma articolato dalle molte declinazioni, difficile da afferrare ma che sicuramente regala un grande stimolo a riflettere e, comunque, a vivere. Ricordiamo con piacere che con questo testo, Gabriele Di Luca è stato selezionato come autore italiano nel progetto americano ITALIAN PLAYWRIGHTS PROJECT 3a EDIZIONE (2020/22), finalizzato alla promozione della scrittura creativa contemporanea.

Un brevissimo estratto del testo: “Il linguaggio è tutto. Il linguaggio è pericoloso, serve a distruggere il piano prestabilito, a mettere in crisi la ragione, insinuare il virus nel sistema: dove cede il mondo? Dov’è la frattura? Dove si spezza la vita? Se non scrivi qualcosa di pericoloso, se quando guardi le cose non hai la morte che ti cola dalle dita, non scrivere, cazzo!”. https://www.instagram.com/carrozzeria_orfeo/?ref=badge

Musiche originali Massimiliano SettiScenografia e luci Lucio Diana, costumi Stefania CempiniIllustrazione locandina Federico Bassi, foto di scena Laila PozzoOrganizzazione Luisa Supino, ufficio stampa Raffaella Ilari

Una coproduzione Marche Teatro, Teatro dell’Elfo, Teatro Nazionale di Genova, Fondazione Teatro di Napoli -Teatro Bellini
in collaborazione con il Centro di Residenza dell’Emilia-Romagna “L’arboreto -Teatro Dimora | La Corte Ospitale”

Link al teatro https://www.teatrovascello.it/2021/12/06/miracoli-metropolitani/

DONA ORA E GRAZIE PER IL TUO SOSTEGNO: ANCHE 1 EURO PUÒ FARE LA DIFFERENZA PER UN GIORNALISMO INDIPENDENTE E DEONTOLOGICAMENTE SANO

Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici e non ha mai ricevuto finanziamenti privati fino al Marzo del 2023.

Lascia un commento

Your email address will not be published.