Giochi e lockdown – Minenna (Adm): “Dopo la crisi ricavi in calo del 50%”

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«Le perdite dei ricavi per il gioco legale sono collegate a circostanze evidenti. Il gioco è rimasto fermo per diversi mesi e in proporzione rispetto all’anno è evidente che siamo in un ordine di grandezza del 40-50% in meno».

È quanto conferma ad Agipronews il direttore generale dell’Agenzia Dogane e Monopoli, Marcello Minenna, a margine della sottoscrizione del Regolamento Operativo contro il gioco illegale, firmato oggi a Roma insieme a Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza.

«Sul blocco dei giochi e la ripartenza c’è un elemento che abbiamo contrastato nelle ultime settimane con una grande operazione condotta insieme alla Guardia di Finanza – continua Minenna – Se si chiude il gioco legale, e quello illegale rimane a disposizione, è evidente che si rilevano traslazioni anomale di flussi anomali e operatività. Riavviare la rete legale è un “must”, ma è chiaro che servirà tempo per tornare alla normalità».

L’accordo sottoscritto oggi servirà anche a sostenere la rete legale nella ripresa: «Il comitato per la repressione del gioco illegale è stato riattivato oggi con la stipula del regolamento – spiega Minenna – Era un organo di vigilanza previsto da diversi anni, ho ritenuto fondamentale la sua riattivazione e sono lieto di aver trovato terreno fertile con la collaborazione di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza». Il tema dei giochi, continua il direttore, andrà affrontato su diversi profili, «ma una cosa è certa: il gioco illegale va contrastato, è qualcosa che non possiamo permetterci soprattutto nel momento in cui c’è la possibilità di praticare le stesse attività in modo legale. Il sommerso distrugge il funzionamento di un Paese che deve costruire e ricostruire dopo la crisi. Ci sono interventi della malavita, riciclaggio e reati non solo economici e finanziari che fanno male. Lo Stato deve far valere le sue prerogative»

**immagine di copertina da AgiproNews

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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici e non ha mai ricevuto finanziamenti privati fino al Marzo del 2023.

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