Rubrica a cura del dottor Claudio Rao
Sono le sette di sera, siamo appena rientrati tutti a casa e non c’è tempo da perdere! La cena da preparare, i bambini da lavare e da mettere a letto, con tutti gli annessi e connessi. Come tenere a bada i nostri piccoli mentre predisponiamo le cose per il rush finale della giornata? È il momento in cui la tentazione di parcheggiarli davanti a tablet, smartphone, TV e DVD diventa un bisogno avendo essi il duplice potere di tenerli occupati e di offrirci la libertà di pianificare la serata. Questi schermi sembrano non stancarli mai. Normale, secondo i neuropsichiatri: il nostro cervello ama ciò che è facile e che richiede uno sforzo minimo… o che non ne richiede affatto!
Ne abbiamo già trattato, anche su sollecitazione di alcune lettrici, ma riteniamo l’argomento troppo importante per non riproporlo assumendo il rischio di reiterare concetti e suggerimenti già esposti. Nella convinzione – probabilmente un po’ retorica – che repetita iuvant.
Siamo tutti anche implicitamente coscienti che, per i più giovani tra noi, non è opportuno abusare di questo genere di tecnologie. Infatti, non ci verrebbe mai in mente di dire: « Il Lego dura venti minuti e poi smetti ».
Chiediamoci cosa rischiano i bambini piccoli se passano troppo tempo davanti agli schermi.
I professionisti sono formali. Florence Lerouge¹, logopedista dal 1993, precisa: « Più passa il tempo, più vedo bambini che non sarebbero venuti da me se avessero vissuto quello che devono vivere: giocare, scalpitare, gattonare… La vita di un bambino piccolo, insomma! ». All’età di 3 o 4 anni, molti bambini passano già diverse ore al giorno in compagnia di uno schermo, parlano poco, non alzano lo sguardo quando gli si parla e sono fisicamente passivi.
Non dimentichiamo che per sviluppare il loro cervello e prepararlo all’apprendimento scolastico, i bambini necessitano di esplorare il mondo con i cinque sensi: muoversi, assaggiare, sentire il freddo, il caldo e l’aria, misurare la propria forza fisica, testare l’equilibrio. Una straordinaria gamma di attività che non può essere sostituita dalle App educative e neppure dai tablet più tecnologici.
Per convincere i genitori più scettici, Florence Lerouge li invita ad osservare loro figlio mentre gioca sul tablet o sullo smartphone di mamma e papà. Cosa muove? Gli occhi, più uno o due dita, su un unico piano e per pochi centimetri. Se lo si confronta con l’infinito potenziale di movimento del corpo umano, l’abisso diventa evidente. Non per nulla gli ideatori di questo genere di supporti iscrivono i propri figli a scuole esclusive in cui lavagne multilmediali, tablet e computer sono proscritti!
Per sviluppare il linguaggio e il pensiero inoltre, i bambini hanno bisogno di interagire con chi li circonda.
La regola del 3-6-9-12
- Niente televisione prima dei 3 anni
A questa età i bambini hanno bisogno di sviluppare i loro riferimenti spaziali e temporali, in particolare attraverso le storie che vengono loro raccontate e i libri che sfogliano. Trascorrere del tempo davanti alla televisione, compresi i programmi appositamente studiati per loro, impedisce di interagire spontaneamente con l’ambiente e può essere fonte di disturbo interiore. Anche se sembrano affascinati dal ritmo delle immagini, dai colori e dai suoni, i bambini sono preda di una forte agitazione interna, che può manifestarsi non appena lo schermo si spegne. Ecco perché i pediatri raccomandano di evitare il più possibile l’esposizione alla televisione prima di questa età.
I tablet touch-screen non sono una priorità, ma possono essere utilizzati come complemento ai giocattoli tradizionali, sempre supportati dall’adulto di riferimento, con l’unico scopo di giocare insieme; preferibilmente con un software adeguato.
- Niente console di gioco prima dei 6 anni
Tra i 3 e i 6 anni, i nostri piccoli sviluppano la loro immaginazione attraverso la manipolazione, disegnando, modellando e giocando con gli altri. Se iniziano a usare le console troppo presto, penalizzano lo sviluppo della motricità fine e della creatività.
I computer possono essere utilizzati come giochi occasionali in famiglia o anche per “l’apprendimento accompagnato”. Teniamo la televisione e il computer fuori dalla camera da letto dei nostri figli e stabiliamo regole chiare sul tempo trascorso davanti allo schermo, in modo da non favorirne la dipendenza.
- Internet accompagnato a partire dai 9 anni
Accompagniamo nostro figlio mentre muove i primi passi sul Web, in modo che capisca tre concetti fondamentali: tutto ciò che si mette sul sito può diventare di dominio pubblico, tutto ciò che si mette sul sito rimarrà lì per sempre e non tutto ciò che si trova su un sito è necessariamente vero.
Tra i 9 e i 12 anni, se nostro figlio ce lo chiede, decidiamo a che età gli permetteremo di avere un telefono cellulare.
- Internet da soli: non prima dei 12 anni
Anche se nostro figlio si trova a suo agio con il mouse, è importante adottare alcune regole di utilizzo, concordare orari predefiniti per navigare insieme sul computer, impostare controlli parentali e non lasciarlo da solo nella sua stanza con una connessione notturna illimitata.
Non appena inizia la scuola secondaria, parliamogli di download, plagio, pornografia e molestie. Se i nostri figli sono su Facebook, resistiamo alla tentazione di diventare loro amici!
Infine, prendiamoci il tempo per riflettere sul nostro proprio uso degli schermi! Anne Lefebvre, psicologa, condanna l’“indisponibilità dei genitori”: chi non ha mai interrotto una partita a carte per un SMS o un rapidissimo WhatsApp? Chi non ha mai distolto lo sguardo dal meraviglioso divertimento della figlia a causa di una email sullo schermo? Un genitore con gli occhi incollati allo smartphone potrebbe non essere in grado di cogliere i segnali del proprio figlio! Inoltre questo fa sentire il bambino insicuro e rende lo schermo ancora più desiderabile.
« La famiglia contemporanea ha bisogno di staccare la spina » conclude l’esperta.
¹ autrice di «Ma pause sans écran 0-6 ans, 30 jeux à partager pour éloigner ses enfants des écrans», Mango, 2018 (attività ludiche per allontanare i bambini dagli schermi).
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