Riforme istituzionali: Cia incontra Casellati, avanti su dialogo per modifiche condivise

Riforme istituzionali: Cia incontra Casellati, avanti su dialogo per modifiche condivise

Di Andrea Palazzo

Avviare una stagione di riforme per ammodernare le istituzioni è fondamentale per il Paese, seguendo tre direttrici chiave: dare più stabilità agli esecutivi; rafforzare il ruolo del Parlamento; dire no al presidenzialismo. Questa l’agenda delle priorità portata dal presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, all’incontro sul tema con il ministro per le Riforme istituzionali e la semplificazione normativa, Maria Elisabetta Alberti Casellati.

“Modificare l’assetto istituzionale riveste un’importanza strategica -ha spiegato Fini-. Per questo motivo, è indispensabile che il governo prosegua nello sforzo di dialogo con le opposizioni per arrivare al più largo consenso possibile” e in questo senso “apprezziamo le iniziative messe in campo dal ministro Casellati e dal premier Meloni per ascoltare tutte le voci, anche quelle delle forze economiche e sociali”.

Più in dettaglio, ha sottolineato il presidente di Cia, “è assolutamente condivisibile e non più rinviabile dare stabilità e durata agli esecutivi, anche con un premierato più forte eletto direttamente dai cittadini”. Invece, “auspichiamo che resti invariato il ruolo del presidente della Repubblica, evitando di trascinare nell’agone politico, attraverso una sua elezione diretta, il nostro più alto presidio di garanzia, sia interna che internazionale” e “figura indispensabile a bilanciare pesi e contrappesi della riforma in cantiere”.

Infine, ha aggiunto Fini, “bisogna mantenere centrale il ruolo del Parlamento” e, per fare ciò, secondo Cia “sarebbe importante rivedere anche la decretazione d’urgenza, il monocameralismo di fatto (ormai è prassi che i decreti legge vengano modificati da una Camera con la sola ratifica dell’altra), i regolamenti parlamentari e la legge elettorale”.

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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici e non ha mai ricevuto finanziamenti privati fino al Marzo del 2023.

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