Lettera aperta al Premier Giorgia Meloni: è urgente che pensiate ai diritti e al sostegno dei VERI invalidi (di cui nessuno parla)

Lettera aperta al Premier Giorgia Meloni: è urgente che pensiate ai diritti e al sostegno dei VERI invalidi (di cui nessuno parla)

Lettera aperta del direttore responsabile Emilia Urso Anfuso

Gentile Premier Giorgia Meloni,

il Reddito di Cittadinanza è il tema di uno dei dibattiti nazionali più infuocati da circa 4 anni, quando fu lanciato come la soluzione ai mali dei poveri.

Diversi miei colleghi, uno per tutti Maurizio Belpietro, e i parlamentari e ministri del centrodestra, fanno notare a gran voce come sia palese che questo sussidio statale, quindi pagato generosamente da tutti noi, altro non sia se non un voto di scambio che molto ha giovato al M5S che se ne intestò il merito e a tutta l’area politica di centrosinistra.

Intendiamoci, sono a favore degli aiuti economici per le fasce indigenti, ma non allo sperpero di denaro pubblico che ha creato un sistema che, in diversi casi, sta favorendo chi non avrebbe diritto di percepire cifre che, di contro, non vengono erogate a un’altra classe di contribuenti: i VERI invalidi civili.

Di seguito uno dei miei articoli sul tema, pubblicato sul quotidiano Libero nel 2018 sul numero in edicola il 31 Dicembre del 2018:

VERI invalidi civili: nessun dibattito pubblico in corso, nessuna agevolazione in via di approvazione

Di contro, il silenzio sul tema dell’assegno mensile di sostegno ai VERI invalidi sta diventando assordante. Ho scelto di scrivere in maiuscolo la parola “VERI”, tante volte non fosse chiaro. Sappiamo, purtroppo, come anche il tema dei FALSI invalidi sia una delle patologie insanabili del sistema paese.

Facciamo un discorso basato sulle cifre: un invalido civile – (qui parlo delle persone invalide non dei pensionati invalidi civili, quindi di coloro che lavorano con contratto di assunzione e che oltre allo stipendio percepiscono anche l’assegno di invalidità) – percepisce un assegno di sostegno al reddito che non arriva a 300 euro mensili.

ATTENZIONE: per continuare a ottenere questa cifra, come è noto il percettore dell’assegno mensile di sostegno al reddito deve dimostrare, ogni anno attraverso la trasmissione all’INPS del modello RED, di non superare una cifra miserabile tra eventuali lavoretti e altre spettanze, cifra che ammonta, per l’anno 2022 a circa 5.000 euro.

Cosa significa? Che se l’invalido percettore di assegno mensile di sostegno si azzarda a sforare questo tetto, viene trattato come l’ultimo dei delinquenti, gli viene tolto il sostegno mensile e dovrà restituire le somme “illecitamente” percepite.

Ora, un conto sarebbe cancellare con ogni mezzo possibile i FALSI invalidi e farsi anche restituire le somme ILLECITAMENTE percepite nel corso del tempo. Un altro conto è scagliarsi contro i VERI invalidi, non consentendo loro di poter dichiarare un reddito superiore alla soglia di povertà assoluta.

Perché sia chiara una cosa: come sappiamo, l’importo del Reddito di Cittadinanza è stato fissato in 780 euro mensili secondo il calcolo che viene effettuato annualmente dall’Istat per stabilire il reddito che configura lo stato di indigenza. In poche parole: se mensilmente il tuo reddito è pari a 780 euro sei un povero in canna, un mezzo clochard che non è in grado di tirare avanti.

Ecco il link utile alla comprensione dei calcoli che vengono effettuati per stabilire la soglia di povertà assoluta: https://www.euwiki.it/index.php/Indici_di_povert%C3%A0#:~:text=L’ISTAT%20misura%20ogni%20anno,una%20data%20Regione%20o%20Paese.

Un VERO invalido civile che percepisce un assegno di circa 300 euro al mese quindi, non deve nemmeno azzardarsi a produrre denaro lavorando onestamente altrimenti perde  un sostegno economico da parte di uno Stato che, peraltro, non sostiene la semplificazione dell’accesso alle cure e alle diagnosi se non con tempistiche degne di nazioni sottosviluppate? Mettiamoci anche tutto il resto: farmaci che spesso non rientrano nelle fasce di quelli erogati gratuitamente, ma più in generale, il doveroso sostegno a chi ha comunque difficoltà di varia natura nella vita quotidiana dovuta allo stato di invalidità…nulla? Si deve continuare a distribuire denari ai falsi invalidi in sfregio ai diritti dei veri invalidi?

Quante volte gli invalidi devono pagare di tasca propria analisi, cure e indagini diagnostiche a causa dei ritardi del SSN? Troppe…Circa 300 euro al mese sono una cifra talmente irrisoria da far girare le balle pensando che invece, da circa 4 anni, ci sono percettori di reddito a cui non si sta nemmeno dando la reale possibilità di essere reintrodotti nel mercato del lavoro. Perché il vero problema è questo: quando fu introdotto il RdC, con tanto di strombazzamenti da parte del M5S che urlò dal balcone di Palazzo Chigi “Abbiamo cancellato la povertà”!, non si spiegò ai futuri percettori del reddito che di lavoro non avrebbero visto manco l’ombra. Molti di essi anelerebbero un lavoro onesto, pagato onestamente e con regolare contratto di lavoro, così da accumulare anche i doverosi contributi per ottenere, un giorno, qualcosa indietro di quanto è stato versato: la pensione.

Invece no: i primi a essere turlupinati sono coloro che oggi percepiscono il reddito di cittadinanza, magari lavorano pure a nero, ma non stanno consolidando il loro futuro di cittadini, di lavoratori e di contribuenti.

Nel frattempo, ribadisco, nessuno muove un muscolo per togliere o comunque per innalzare almeno a 15.000 euro il tetto reddituale di tutti gli invalidi civili che percepiscono un sostegno economico, lasciandoli nella disperazione totale e nell’impossibilità di lavorare potendolo fare.

Si lasci almeno che gli invalidi possano lavorare, ottenere comunque l’assegno mensile di invalidità per poter pagare di conseguenza, ciò che il SSN non concede e in tempi decenti: è una lotta per la dignità e l’equità. Altrimenti risulterà palese che in questa nazione non si fa altro che chiacchierare, gettare risorse pubbliche nella pattumiera e generare disperazione tra chi davvero ha un bel da fare, ogni giorno, per fare i conti tra le difficoltà dovute a una condizione di invalidità e il prezzo della vita, in un sistema paese che sta facendo davvero acqua da tutte le parti.

Si portino avanti metodiche verifiche per smascherare i falsi invalidi così da utilizzare le risorse risparmiate in sostegno di chi invalido è realmente.

Rammenterà, credo, di quando l’Inps chiese addirittura di respingere il più alto numero di richieste di invalidità promettendo denaro ai medici, che fortunatamente si RIFIUTARONO di oltraggiare i contribuenti italiani: inserisco alcune prove di quanto scrivo:

https://www.anmil.it/comunicati-stampa/premiati-i-medici-che-negano-malattia-e-invalidita/

Che sistema paese è quello in cui viviamo? Che prospettive abbiamo in Italia? Dove dobbiamo gettare la dignità umana, nel secchio dell’indifferenziata?…

Mi permetto di allegare altri due miei lavori: uno è un articolo che fu pubblicato sul quotidiano Libero sul tema dei forti ritardi nell’erogazione dei servizi da parte del SSN, l’altra è una mia intervista esclusiva, sempre per il quotidiano Libero, a una vittima del sistema di cui ho parlato in questa lettera aperta a lei rivolta: il caso di Marta Pellizzi, malata oncologica che ha perso per sempre la vista e che è stata trattata come una delinquente proprio dall’Inps, quindi dal sistema nazionale: fate qualcosa, ma fatelo in fretta…

Con stima e simpatia

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