Rubrica settimanale a cura del dottor Claudio Rao
« La via di mezzo tra l’amore e la libertà, si chiama amicizia. Perché l’amicizia ti dà l’affetto e non ti toglie la libertà »
(Luciano De Crescenzo)
Nel nostro percorso di apertura al presente, dopo aver analizzato il rapporto col nostro corpo e la nostra fisicità, i benefici del tempo goduto e l’importanza di essere se stessi, passiamo ad esaminare le nostre relazioni sociali.
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Cosa c’è di più bello che approfittare di un momento vissuto con i nostri amici? A patto di fare la scelta giusta! Un conto sono i conoscenti simpatici e cordiali, altro gli amici sinceri. Amicizia significa autenticità. Essere veri, dunque se stessi, senza ipocrisie e compromessi. L’amicizia si esprime attraverso delle piccole attenzioni più che con grandi discorsi o manifestazioni teatrali. Insomma, la differenza sta nell’intenzione. La vera amicizia non ha alcun scopo particolare. È disinteressata. I “veri” amici s’interessano a quello che il loro prossimo vive, pensa e sente. Non cercano la nostra simpatia attraverso regali, complimenti o gentilezze interessate. La disponibilità, la solidarietà, l’ascolto sincero, la condivisione di pensieri, sentimenti, momenti belli e brutti sono le migliori prove di amicizia che ci possano dare.
Amicizia è ridere insieme per le stesse sciocchezze, proteggere l’altro dal nostro cattivo umore, ascoltare le dolorose confidenze, condividere i momenti di tristezza, incoraggiare un amico che è in crisi di autostima. E soprattutto accogliere sinceramente la gioia dell’altro congratulandosi con lui.
A volte è anche il coraggio di chiarirsi, prendere provvisoriamente le distanze per meglio riavvicinarsi (o allontanarsi definitivamente), come è successo a Pierre, un trentenne mio ex vicino di casa.
« Ci sono gli amici a cui vuoi bene e con cui ti senti a tuo agio e poi c’è Luca, l’ipocrita. Costui dice di essere mio amico, ma distribuisce amicizia a tutti, come fossero biglietti da visita! La sua locuzione preferita è “Che piacere rivederti!” Lo dice a tutti. Nei selfie con gli amici si mette in posa come se girasse uno spot pubblicitario. Le sue risate fragorose poi, sono perfino imbarazzanti. Una vera “primadonna”. La cosa che non sopporto in lui è quella sua abitudine di voler mettere in scena l’amicizia offrendo un regalo a uno e invitando al ristorante un altro. Un giorno, non ce l’ho più fatta a trattenermi e ho sbottato: “Ma piantala lì con la tua amicizia!” Per la prima volta l’ho visto perso. Mi ha chiesto spiegazioni; così gli ho confidato tutto ciò che sentivo. Mi ha ascoltato (per la prima volta!) in un silenzio tombale. Poi si è scusato. Sembrava sincero. Abbiamo parlato a lungo e ci siamo confidati, ancòra con qualche precauzione. In quell’occasione ho scoperto in lui un uomo attento e sensibile, capace di interessarsi davvero ai vissuti dell’amico ».
Una cosa sono le relazioni amicali, altro le vere amicizie. Se l’amicizia persegue uno scopo, come il prestigio sociale o la propria immagine lavorativa, l’oggetto non è più l’amico ma la propria immagine nello sguardo altrui; l’amicizia resta a livello superficiale, come una cordiale simpatia.
Essere circondato da amici sinceri e condividere dei momenti con loro è una fortuna incommensurabile. Ma prima che diventino amici, è necessario conoscerli, senza giudicarli, scevri da pregiudizî.
Se pensiamo ai film, alle canzoni, alle poesie o semplicemente ad alcuni vissuti personali, sono soprattutto i momenti di condivisione a sostanziare le grandi amicizie, a costituire i momenti più felici della nostra vita.
Ogni amicizia nasce da un incontro; un momento casuale: né programmato né premeditato. Il legame si crea solo in un secondo momento. Affinità, complementarietà attraggono le due persone.
Qualcuno sarà sorpreso e affascinato dalla stessa visione del mondo, gli stessi valori, lo stesso senso dell’humor. Qualcun altro sarà attratto ed arricchito dalle differenze che stimolano e nutrono l’amicizia attraverso il dibattito e il reciproco scambio di punti di vista.
È l’insieme dei momenti di condivisione che intesse la relazione. Per questo è importante archiviare la nostra tendenza a giudicare, a selezionare ed adottare una modalità più inclusiva, meno attenta alle apparenze e alle prime impressioni. Se ci concentriamo sul suo look o sulla sua cadenza linguistica, per esempio, perdiamo immediatamente di vista la persona con la quale avremmo potuto entrare in relazione! E precludiamo quella che avrebbe potuto essere una bella amicizia.
L’essere amici è entrare in una relazione che va seguita e curata come una piantina.
Qualche suggerimento per lavorare sulla nostra relazione agli amici e conoscere meglio noi stessi.
- Facciamo un semplice esercizio di visualizzazione. Cerchiamo di ricordarci dei bei momenti trascorsi tra amici. Che immagini ci vengono in mente? Dove eravamo? Cosa facevamo? Come abbiamo vissuto questo momento?Vorremmo riviverlo? In che modo?
- Facciamo una lista delle cose che ci piacerebbe molto fare tra amici. Un buon pasto, una chiacchierata al bar, vedere insieme una partita, andare al cinema, passare una serata in discoteca, fare un karaoke, stare al telefono per ore, fare qualcosa insieme, passeggiare o fare footing raccontandosi le ultime avventure sentimentali o condividendo i problemi familiari…
- Per mantenere vivi i legami con i nostri amici, possiamo telefonare, mandare un vocale, condividere una foto o un breve video. Possiamo anche semplicemente dire quanto la loro amicizia conti per noi, quanto ci manchino in quel momento, o più banalmente chiedere loro news personali, lavorative o familiari.
Nutrire le relazioni interpersonali tra amici ci porterà molto di più del tempo, delle energie e dell’entusiasmo che vi investiremo. E agirà come una linfa vitale, arricchendo il nostro essere e sostanziando il nostro divenire.
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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.
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