Lo Sport salverà il mondo

Lo Sport salverà il mondo

Di Claudio Rao

E se lo sport, come la musica, la coreutica, il teatro e la recitazione o la relazione con gli animali avesse un potere salvifico ?

Tutte queste discipline sono – com’è noto – portatrici di elementi catarchici e formativi, strutturanti la personalità e fortemente arricchenti per la nostra evoluzione personale e sociale.

« I nostri ragazzi? Sarà lo sport a salvarli! » L’idea è di Marie-Christine Bols, belga ma italiana di adozione, che abita a Pontechianale, sulle Alpi Cozie. Dalle sue finestre si vede il lago artificiale, una diga monumentale che nel luglio scorso ha festeggiato i suoi 80 anni.

Marie-Christine è laureata all’Institut Supérieur d’Éducation Phyisque dell’Università di Liegi. Sportiva con la maiuscola, ex professoressa di educazione fisica, ha una vita che potrebbe alimentare un romanzo tante sono le avventure e le disavventure che ha attraversato e vissuto. Il televisore perennemente acceso su EuroSport, la finestra spalancata sul lago, mèta turistica di Belgi, Francesi, Svizzeri, Inglesi, Olandesi e Spagnoli (a giudicare dalle targhe delle auto parcheggiate qua e là), Marie-Christine sorseggia un aperitivo analcolico e parla con saggezza e semplicità. Con lei conversiamo in francese, la nostra lingua del cuore.

Foto di gruppo con Marie-Christine Bols

Ad un tratto, vengo folgorato da una frase. Parlando del triste destino che sembra annunciarsi per i nostri ragazzi e posando lo sguardo sulle gare di atletismo under 20, mi dice:« Io penso che sarà lo sport a salvarli ». Una frase ampia e profonda, quasi profetica, che mi sembra di cogliere in tutta la sua fondamentale importanza: i Valori dello Sport come Paradigma Educativo.

Ricordo un discorso di Nelson Mandela¹ (primo Presidente nero della Repubblica Sudafricana) che dichiarò: « Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di ispirare. Ha il potere di unire le persone come poche altre cose riescono a fare. Parla ai giovani in una lingua che essi comprendono. Lo sport può creare speranza là dove prima c’era solo disperazione. Ha più potere dei governi di rompere le barriere razziali. Irride ogni tipo di discriminazione ».

Lo sport ci mette in competizione con gli altri, è vero, in uno spirito di lealtà e di trasparenza, ma soprattutto con noi stessi, per migliorarci sempre di più. Se nello studio di determinate materie molti giovani sembrano chiedersi a che cosa servirà loro nella vita, per lo sport l’utilità è chiara, diretta, immediata per tutti. E i valori un denominatore comune imprescindibile.

Lo sport può educare alla legalità perchè consente di sperimentare la forza regolativa e generativa delle norme, dunque di combattere de facto la criminalità, riconoscendo nell’avversario la dignità della persona. Esso indica uno stile di vita salutare che incoraggia una maggiore integrazione sociale. Apre ai rapporti interpersonali, riconosce ruoli e responsabilità. Favorisce il controllo di sé, la solidarietà, la lealtà, la capacità di perseguire un fine comune.

Secondo gli esperti nell’aiuto alla persona inoltre, lo sport incrementa la consapevolezza, sviluppa l’autoefficacia, consolida la fiducia in se stessi e la convinzione di poter fare qualcosa e riuscire. Non ultimo, aumenta la resilienza che aiuta ad affrontare e superare meglio le crisi e le difficoltà.

La testimonianza di Gérald, un amico che cercava di stanarmi dalla mia leggendaria letargìa pantofolaia, può esplicitare ancora meglio le cose. «Lo sport – mi spiegava – mi fa sentire più vivo, efficace, consapevole; mi mette a contatto con la mia respirazione, con le mie sensazioni corporee. Ti sembrerà strano, eppure mi aiuta a capire chi sono, da dove vengo e dove voglio arrivare».   

Ma i benefici delle attività sportive non riguardano solo la sfera psico-emotiva e socio-relazionale. « Lo sport comporta benefici evidenti – scrivono gli esperti – anche per l’apparato muscolo-scheletrico e riduce il rischio di cadute nella persona anziana. Contribuisce inoltre a gestire le principali patologie croniche non trasmissibili e quindi a migliorare la qualità della vita ». Marie-Christine, da docente di discipline sportive, doveva certamente riferirsi a queste ultime, prioritariamente.

Tuttavia non è questo che mi ha colpito e illuminato di speranza nelle sue affermazioni davanti a EuroSport. Lo sport come salvagente, àncora di salvezza sociale, morale e civile. Lo sport come educazione. “Ex ducere”, in latino. Trarre fuori ciò che è in fieri in ciascuno di noi.

Lo sport per mostrare al bambino, all’adolescente, al giovane le abilità che possiede affinchè le (ri)conosca, le esprima, le sviluppi e le porti a maturazione in un contesto comunitario vivo e stimolante.

Un contesto capace di favorire collaborazione, aiuto reciproco, spirito di squadra, condivisione, tolleranza, inclusione, ma anche disciplina personale, spirito di emulazione, voglia di dare il meglio di sè, desiderio di migliorare continuamente le proprie performances.

Le mie riflessioni a seguito della dichiarazione della mia amica aprono le porte alla speranza. La pratica sportiva può conseguire ciò che ormai scuola e istituzioni non sembrano più in grado di favorire ed ottenere?

La disciplina insegna il valore del duro lavoro per cui l’atleta si deve spendere con serietà ed impegno per migliorare e raggiungere il proprio potenziale. L’impegno di tutte le proprie forze ed energìe a raggiungere l’obiettivo prefissato è un altro dei valori indiscussi di una pratica sportiva. Pratica sportiva che insegna altresì il valore del sacrificio e della rinuncia in vista del conseguimento di un obiettivo.

Man mano che si approfondisce la consapevolezza e il miglioramento delle proprie capacità, migliora inevitabilmente anche la fiducia in se stessi, l’autostima, che – com’è noto – si rivela trasversalmente indispensabile in molti campi della vita.

Per tutte queste ragioni ritengo illuminante e porgo al lettore l’idea di Marie-Christine che lo sport possa essere la chiave di vòlta delle difficoltà socio-relazionali dei nostri giovani, fornendo quelle “piste di risposte” ai loro interrogativi esistenziali che le istituzioni “tradizionali” non sono più – per diverse ragioni – in grado di offrire loro.

¹ Discorso alla cerimonia inaugurale di Laurens World Sports Awards il 25 maggio del 2020.

***Foto di copertina di Claudio Rao.

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