Slovenija, Autunno 2021 – Lettura politica e sociale approssimativa in relazione alla storica fase pandemica “Covid-19” come paradigma EU

Slovenija, Autunno 2021 – Lettura politica e sociale approssimativa in relazione alla storica fase pandemica “Covid-19” come paradigma EU

Di Lucaa del NegroRubrica di libero pensiero

Premessa: non ci sono correlazioni; al momento non ci sono condizioni registrabili in denominatore comune per uno sguardo che possa includere tutta l’Unione Europea.
Gli accadimenti segnalati nelle ultime ore, scontri in parte violenti e, a onor di cronaca tutti respinti senza vittime almeno fino a oggi, hanno visto il Parlamento di Ljubljana, capitale della giovane democrazia, il fulcro delle proteste anti “Greenpass”, laddove è doveroso citare anche dei tafferugli accorsi in seguito al ricorso alla somministrazione del vaccino ormai scarseggiante vista la larga e impulsiva domanda frutto di un dichiarato ricatto sociale che indica questa pratica indispensabile per ottenere il salvacondotto.

La prima domanda che sovviene e che alimenta l’interesse delle persone poco inclini ad aver a che fare con i Paesi dell’est, territori in cui i crinali della storia hanno svelato un possibile futuro per l’Europa (non aspettato da tutti) a partire probabilmente dal nazionalista Gavrilo Princip che sparò il 28 giugno 1914 – uccidendolo- l’Arciduca Francesco Ferdinando e la moglie Sofia nell’episodio che è passato alla storia come l’attentato di Sarajevo, avvenimento che in seguito venne preso come pretesto dall’Impero austro-ungarico per dichiarare guerra alla Serbia divenendo quindi il casus belli della prima guerra mondiale, è la seguente: quale esplicazione è possibile, sensata, per un tentativo di insurrezione popolare verso il Governo del Presidente Janša eletto democraticamente e di orientamento di Centro-Destra?

Posta la domanda così, incompleta per questa analisi, ce ne sono non poche e tutte piuttosto serie e ipoteticamente ragionevoli, per quel che mi riguarda.

Se però aggiungessimo che le ferree leggi in vigore pressoché immediato (imminente la dichiarazione di non validità del tampone per ottenere il “PCT”, il Greenpass EU, ndr) per “contrastare la pandemia” nella Repubblica di Slovenija, sono le stesse che in Italia sono spalleggiate attivamente dalla parte politica della Sinistra di Governo e dai suoi fedeli quanto basta alleati come Forza Italia e la Lega di Salvini, addirittura contrastate da quello che rimane del pensiero politico della Destra italiana?

Un tempo quasi andato, la prima logica esclamazione era senza dubbio che “i conti non tornano”.

Orbene, ci sono delle approssimazioni utili per il confronto che mi preme di offrire e che indicano la “perdita degli ideali, delle utopie” e quella del tempo moderno plasmato sul globalismo commerciale e sulla caduta dei contrappesi (socialismo e capitalismo per antonomasia) che possono dare qualche indicazione, così come utili per questo ragionamento sono le argomentazioni fini degli antropologi che vedono un particolare gene nel DNA slavo caratterizzato da un’indole istintiva e indomita, guerriera, e che porta a difendersi dai soprusi in maniera diretta, spavalda e coraggiosa, seppure non per questo vincente aggiungo per onestà intellettuale dovessimo guardare che cosa rimane oggi delle teorie e non solo socio-economiche negli Stati sovrani della Penisola balcanica escludendo in parte la grande Russia.

La personale breve conclusione, chiedendo venia per le generalizzazioni riportate e ivi utilizzate per una semplicità espositiva, di ricercata sintesi e solamente per questo intento, è che si sia dischiusa una regia in quel di Bruxelles che persegue le “verifiche sul campo”, compito utile per esaminare la forza coercitiva in un piccolo Paese legato a filo doppio agli aiuti comunitari e la cui “cultura democratica” è piuttosto scarna per ovvie ragioni che le pagine della storia contemporanea evidenziano.

La linea dettata al Governo sloveno e un po’ a tutti i Governi europei dalle multinazionali attraverso intense attività lobbistiche e ricoperta di un abito politico che essi stessi (le personalità di spicco E.U. e di potere non elette ma indicate) forzano nella traslazione del contesto moderno e digitale, di fatto esautora e demolisce l’origine ideologica che ogni Partito politico memorabilmente conserva dalla sua genesi e, utilizza con ottimi risultati lo schema “divide et impera” declinato per il Popolo in “Destra e Sinistra”.

Flussi ininterrotti di danaro coprono o meglio, incalzano pesantemente il Parlamento Europeo ma – questa è la mia interpretazione che dovrebbe chiarire “la questione” sopra scritta e portata a tema- sovente, (sempre?) è la storia beffarda e imprevedibile a inseguire il vissuto umano (piuttosto violento) decifrabile solo in seguito quando verrà appunto registrato e riletto.

Lucaa del Negro
(@MshAllh_theBook)

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