Norvegia: aperta a Oslo la prima narcosala

Norvegia: aperta a Oslo la prima narcosala

Per ridurre al minimo il rischio di overdose, che è più alto quando un consumatore usa una siringa rispetto a quando fuma, la Norvegia ora consente ai tossicodipendenti di inalare eroina sotto controllo medico, così come riferisce l’agenzia stampa norvegese NTB. Una prima sala di consumo (narcosala) appositamente attrezzata è stata aperta a Oslo il 31 agosto.

Una narcosala dove i consumatori possono fumare eroina è stata aperta nella capitale norvegese il 31 agosto in occasione della Giornata internazionale di sensibilizzazione sull’overdose, riferisce NTB. Una soluzione per ridurre il tasso di overdose tra i tossicodipendenti incoraggiandoli a fumare piuttosto che a iniettarsi droghe, essendo in questo caso il rischio maggiore.

Le organizzazioni sanitarie norvegesi cercano da anni di persuadere le persone a sostituire l’uso di eroina iniettata con eroina fumata. “Quando lo stantuffo della siringa viene premuto, la dose entra nel sangue. Allora il circuito non può essere invertito”, ha detto all’agenzia l’infermiera specializzata Christina Livgard, che controlla i pazienti nella narcosala di Oslo. E spiega che le conseguenze sono diverse quando un tossicodipendente fuma droghe, perché “si addormenta prima di inalarne troppa”. Ovviamente, non puoi continuare se ti sei addormentato”.

Una sala ben ventilata

È stata la modifica della legge sulle sale di iniezione nel 2019 che ha ampliato l’elenco delle droghe che possono essere consumate nelle sale ed ha offerto ai consumatori la possibilità di utilizzare altri metodi di consumo. Alla bisogna, è stato prima necessario costruire una stanza ben ventilata dotata di una cabina.
Ntb ha raccolto una dichiarazione del primo consumatore che ha fumato eroina nella nuova narcosala: “Sono molto felice perché quello che amo di più è il fumo”. “Uso l’eroina da 10-15 anni e non ho mai avuto un’overdose. Uso anche le siringhe, ma molto raramente”.

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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici e non ha mai ricevuto finanziamenti privati fino al Marzo del 2023.

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