Scambi epistolari tra Vittorio Feltri ed Emilia Urso Anfuso – Russia-Ucraina: la resa è un apostrofo rosa tra le parole “Guerra” e “Intelligenza”

Scambi epistolari tra Vittorio Feltri ed Emilia Urso Anfuso – Russia-Ucraina: la resa è un apostrofo rosa tra le parole “Guerra” e “Intelligenza”

Rubrica settimanale di scambio di riflessioni tra i giornalisti Vittorio Feltri ed Emilia Urso Anfuso

Caro Vittorio,

concordo con quanto hai scritto nel tuo editoriale pubblicato sull’edizione di Libero in edicola il 7 Marzo.

Bello essere pacifisti, però poi sostengono la guerra ucraina inviando armamenti. Doppo due anni di pandemia, di “stato di guerra” per motivi sanitari, eccoci alla guerra vera fatta di bombardamenti, profughi e strategie belliche.

In tutto questo ecco arrivare le sanzioni contro la Russia di Putin, che a ben guardare si abbattono contro i nostri già critici bilanci pubblici e contribuiscono ad aumentare i prezzi al consumo, primo tra tutti quello del carburante.

Nel 2008 il greggio era schizzato a 150 euro al barile e la benzina a 1,30 euro al litro. Oggi il greggio sta a 110 al barile, ma paghiamo il carburante oltre 2,10

Il dollaro USA aumenta di valore (+15%) mentre l’euro precipita nell’abisso insieme alla nostra capacità economica.

La resa ucraina è così drammatica di fronte a una guerra che oltre a esser combattuta con le armi sta distruggendo l’economia europea?  Che dire poi di Draghi, che in un periodo storico così critico, in special modo per l’economia italiana distrutta da due anni di emergenza sanitaria e conseguenti misure per tutelare la salute pubblica, pensa prioritariamente alla riforma del catasto attraverso la quale impone ulteriori balzelli agli italiani?

Ci vogliono far fuori a tutti i costi con armi intangibili ma terribili…

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Cara Emilia,

fare i pacifisti con le chiappe degli altri è molto facile ed è completamente gratuito.

Mandare armi a Kiev significa incentivare i combattimenti e prolungare l’agonia
dell’Ucraina
.

Zelensky manda la sua gente a contrastare i missili russi con le molotov. È assurdo.

Significa consegnarsi al nemico. Intanto il popolo invaso soffre e muore per un ideale, quello della libertà, che è solo una illusione. Arrendersi non è un segno di debolezza ma di intelligenza, utile a evitare i massacri in atto.

Meglio cedere che morire ammazzati con le proprie famiglie. Chi non capisce che esistono delle priorità è solo un cretino illuso. Quanto alle sanzioni, non esiste niente di più dannoso. Perché poi sono reciproche.

Putin ci ha già messo nella lista nera degli ostili, significa che ce la farà pagare cara. Il prezzo dei combustibili e del grano sono già aumentati per effetto delle speculazioni internazionali, ma tra un po’ gli aumenti saranno strutturali e noi pagheremo il nostro bullismo molto caro, giacché Putin non è una mammoletta. Lo vogliamo capire o no?

Il resto sono chiacchiere da bar, peggio: da programma televisivo.

Editoriale di Vittorio Feltri pubblicato su Libero in edicola il 7 Marzo 2022

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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici e non ha mai ricevuto finanziamenti privati fino al Marzo del 2023.

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