Scambi epistolari tra Vittorio Feltri ed Emilia Urso Anfuso – La Crisi economica e di sistema tra dati reali e percepiti

Scambi epistolari tra Vittorio Feltri ed Emilia Urso Anfuso – La Crisi economica e di sistema tra dati reali e percepiti

Rubrica di scambio di riflessioni tra i giornalisti Vittorio Feltri ed Emilia Urso Anfuso

Caro Vittorio,

la situazione economica nazionale, quella riferita alla popolazione, a sentire i racconti di diversi italiani sta aggravandosi di giorno in giorno. Pensioni a rischio (?), aumento di tutti i prezzi e delle tariffe, ora tolgono l’assegno di invalidità ai disabili che lavorano anche guadagnando cifre bassissime, il sistema di tutela del futuro dei cittadini sembra diventare un ricordo e il lavoro una chimera. Tutto questo accade, alcuni dicono, da quando al governo la maggioranza è di centrosinistra…

Anche i novelli “salvatori della patria” (i 5stelle) hanno pensato bene di fare la scelta più vantaggiosa e di appiccicarsi alla poltrona: mai in vita loro avevano sperato di vedere – com’è stato fedelmente riportato sull’edizione di Libero del 5 Novembre – emolumenti di questo spessore.

Sul fronte della politica locale stessa solfa: certi sindaci sono palesemente impegnati a sperperare il denaro dei contribuenti: invece di migliorare i servizi cittadini, li peggiorano, oppure usano i soldi per fantasiose soluzioni urbane, come accade a Roma e a Milano.

Tutto questo ricorda parecchio la situazione precedente all’esplosione della Rivoluzione francese, quando al popolo che chiedeva pane, fu risposto: “Se non avete pane, mangiate le brioches”… Montanelli fu lapidario: “La sinistra ama talmente i poveri che ogni volta che sale al governo li triplica di numero”. Dichiarazione che non passa mai di moda…

Sta di fatto che il popolo italiano permette questi veri abusi di potere e abbraccia in maggioranza il centrosinistra senza analizzarne gli effetti deleteri. Si tratta di sindrome di Stoccolma o si è ancora abbastanza ricchi e si pensa che, tutto sommato, si può tirare avanti?  Effettivamente, analizzando i dati di Cassa Depositi e Prestiti, proprio nel biennio della pandemia i depositi sono aumentati di circa il 40%…

I lettori più affezionati spesso mi raccontano le loro vicende, o mi chiedono cosa ne sarà del futuro dell’econimia privata, e io rispondo con le mie analisi. Ora chiedono anche la tua opinione, che attendiamo tutti con interesse estremo…

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Cara Emilia, devo contraddirti.

L’economia nazionale, in barba alla pandemia, non è mai andata bene quanto ora, tanto è vero che il Pil aumenta di oltre il 6%.

Le pensioni non sono affatto a rischio, la tutela del futuro è quella, la stessa, di tre anni orsono.

Dai grillini solo un ingenuo poteva aspettarsi miracoli, sono dei poveracci improvvisatisi politici, e i sondaggi li danno in stato agonico.

Quanto al lavoro non è vero che scarseggi, semmai scarseggia la capacità e la voglia di lavorare.

I giovani che non hanno imparato un mestiere o non hanno studiato ovvio che si buttano sul reddito di cittadinanza. Chi non sa fare ovvio che non riesca a fare nulla se non grattarsi il ventre.

Ti segnalo che che l’83% degli italiani abita in una casa di proprietà. E che i nostri cittadini sono i più ricchi d’Europa come risulta dai depositi bancari, i più alti e in crescita costante del Vecchio Continente. Mentre i nostri governi hanno accumulato il debito pubblico più consistente del Mondo.

Significa che i nostri amministratori sono peggiori degli amministrati. Ovvio.

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Caro Vittorio,

da anni sono critica sul metodo della lamentela che fa un po’ parte del DNA italico. Le tue risposte, effettivamente, sono come sempre coerenti con la realtà dei fatti.

Possiamo allora dire che, forse a causa dell’avvento della pandemia, alcuni italiani temono, semmai, di poter perdere la stabilità economica ma solo a causa della loro incapacità di analizzare i dati reali, e di darsi una smossa sul fronte del lavoro.

Tema che io stessa ho affrontato anche per Libero, divulgando per esempio informazioni relative a centinaia di migliaia di posti di lavoro che restano vacanti, in settori fondamentali come quello dell’informatica, a causa del fatto che…mancano i candidati.

Meditate gente, meditate…

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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici e non ha mai ricevuto finanziamenti privati fino al Marzo del 2023.

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