Auto a guida autonoma che “parlano” con i semafori

auto guida autonoma

Negoziare il passaggio. È questo che, più o meno consapevolmente, sia i pedoni sia gli automobilisti fanno a ogni incrocio o passaggio pedonale. Il pedone prima di passare guarda cosa fa l’auto, mentre l’automobilista a seconda dei casi rallenta e può fare cenno di passare con la mano o con la testa, oppure evita il contatto e tira dritto.

Quale sia l’esito, la negoziazione avviene quasi sempre. Uno dei momenti in cui questa passa in secondo piano è in presenza di un semaforo. Avendo la luce verde dalla loro, sia pedoni sia automobilisti danno per scontato che l’altra parte non incrocerà il loro passaggio. Per fare un esempio, i pedoni sono molto più sicuri di attraversare la strada con la luce verde anche se le auto che sopraggiungono non accennano a rallentare, poiché la probabilità che si fermino infine al semaforo rosso è molto alta.

Con le auto a guida autonoma la negoziazione tende a essere molto limitata, se non completamente assente, un po’ perché i pedoni non vedono alcun conducente e non hanno messaggi diretti da poter interpretare, un po’ perché l’intelligenza artificiale a volte fa fatica a riconoscere i messaggi non verbali dei pedoni (non sempre capisce se una mano alzata che si muove leggermente vuol dire “fermati”, oppure “passa pure”). Il semaforo diventa dunque una soluzione privilegiata, perché come scritto prima i pedoni fanno meno ricorso alla negoziazione del passaggio in presenza di semafori.

Un professore di informatica presso l’Università del Michigan ha quindi avuto l’idea di creare un sistema di comunicazione che metta in contatto auto a guida autonoma e semafori, dove i due sistemi possano informarsi e influenzarsi a vicenda.

L’intelligenza artificiale dell’auto non dovrebbe dunque basarsi solo sulla luce che vede la telecamera, ma potrebbe sapere con largo anticipo se un semaforo è o sta per diventare rosso, dando alle auto più tempo per rallentare e fermarsi. Oppure un’auto che si sta inserendo in un incrocio a velocità normale e che non riuscirebbe a rallentare in tempo (magari perché l’asfalto in quel punto è diventato improvvisamente scivoloso) potrebbe comunicare al semaforo di tenere il verde qualche secondo in più per agevolare il passaggio.

La soluzione è interessante, ma aprirebbe le porte a tutta una serie di problemi di tipo adversarial, come la soppressione o sostituzione del segnale fra auto e semaforo (che per forza di cose dovrà essere wireless). Pensiamo ad esempio a un attaccante che falsifica il segnale destinato all’auto in fase di avvicinamento al semaforo, segnalando che il passaggio è libero mentre in realtà non lo è. Se la luce rossa del semaforo continuasse a funzionare magari l’auto sarebbe istruita, in caso di informazioni discordanti, a seguire prudentemente sempre quella che indica il passaggio non consentito. Ma in quel caso sarebbe sufficiente mandare a tutte le auto in avvicinamento l’informazione wireless che il semaforo è rosso per bloccare il traffico in tutte le direzioni e creare un ingorgo.

E queste sono solo due idee che mi sono venute nei primi trenta secondi di riflessione. Sono sicuro che attaccanti ben più preparati e creativi di me ne inventerebbero molte altre.

Mi rendo conto che il protocollo implicherebbe una qualche forma di crittografia, ma in quel caso dovrebbe essere sviluppato e implementato dalle migliori menti del settore, perché già in passato abbiamo visto come algoritmi crittografici e funzioni di hash considerati “sufficientemente sicuri” siano caduti a seguito di attacchi di crittanalisi. Ad ogni modo se volete approfondire l’idea potete farlo qui: Linking self-driving cars to traffic signals might help pedestrians give them the green light

L’autore: Luca Sambucci:

Dopo la laurea in Management ha conseguito una specializzazione in Business Analytics a Wharton e una certificazione Artificial Intelligence Professional da IBM. E’ socio fondatore del chapter italiano di Internet Society, membro dell’Associazione Italiana esperti in Infrastrutture Critiche (AIIC), della Association for the Advancement of Artificial Intelligence (AAAI) e dell’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale (AIxIA). Partecipa ai lavori della European AI Alliance della Commissione Europea e del Consultation Forum for Sustainable Energy in the Defence and Security Sector della European Defence Agency.

Abbiamo stipulato un accordo con l’autore, Luca Sambucci, per la diffusione dei suoi articoli. L’articolo originale si trova al seguente link: Notizie.ai

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