Di Max Murro
Approvata all’unanimità dal Consiglio regionale della Calabria l’abrogazione della legge 5 del 26 maggio 2020, quella che permetteva, anche ai consiglieri di cui fosse stata annullata l’elezione, di poter accedere alla contribuzione volontaria.
Il voto è giunto a margine di una discussione che ha trovato unanimi gli esponenti di maggioranza e opposizione in relazione alla “scarsa qualità della comunicazione” tra Conferenza, capigruppo e consiglieri.
Non erano mancate in precedenza polemiche e attacchi al Consiglio regionale per aver reintrodotto agevolazioni e privilegi.
Il presidente del Consiglio regionale, Domenico Tallini, ha dichiarato: «Oggi non cancelliamo nessun peccato originale di cui vergognarci, ma prendiamo semplicemente atto con umiltà e senso del dovere dell’enorme responsabilità che abbiamo come assemblea legislativa rappresentativa della sovranità popolare. Una responsabilità così gravosa non ci consente di sbagliare, nemmeno in buona fede. Mi sento di raccomandare a tutti i consiglieri regionali di lasciarsi guidare dalle istruttoria in sede di commissioni consiliari, a meno di fattispecie straordinarie che impongano deliberazioni d’urgenza». Fra le incongruenze e le irregolarità verificate, «il mancato allineamento alle direttive nazionali in sede di conferenza Stato-Regioni e di conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative, e l’impatto finanziario per l’Ente».
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