Rubrica a cura del dottor Claudio Rao
Lo psicologo americano Robert Plutchik ha elaborato una ruota per organizzare, chiarire, identificare e definire le nostre emozioni più complesse.
Chi è Robert Plutchik?
Robert Plutchik, statunitense, nato a Brooklyn nel 1927, ha studiato all’Università della Columbia e ha conseguito il dottorato di ricerca nel 1952 prima di diventare docente e psicologo. Nel corso della sua carriera ha lavorato sulla teoria psico-evoluzionista delle emozioni. Ha creato e messo a punto un metodo di classificazione delle reazioni emotive.
Che cos’è un’emozione?
Le emozioni ci preparano a rispondere agli eventi percepiti o reali del nostro ambiente. Sono coordinate con le risposte fisiologiche del corpo.
Le emozioni si distinguono dagli stati d’animo per il fatto che durano generalmente pochi minuti o pochi secondi, mentre gli stati d’animo possono durare ore o giorni.
Cos’è la ruota delle emozioni?
Per definire la ruota delle emozioni di Plutchik potremmo parlare di una rappresentazione grafica delle emozioni. Questa ruota si legge grazie a 8 rami principali, con una declinazione in base all’intensità di ogni emozione.
La ruota di Plutchik è attualmente utilizzata per aiutarci nell’analisi dei sentimenti e nella comprensione delle emozioni, anche nel campo della robotica.

Come funziona la ruota
Per sintetizzarne i criteri, possiamo così schematizzare:
• Emozioni di base: la ruota si basa su otto emozioni primarie: gioia, fiducia, paura, sorpresa, tristezza, disgusto, rabbia e aspettativa.
• Intensità: ogni emozione ha diverse sfumature a seconda della sua intensità, rappresentate da livelli più o meno intensi sulla ruota. Ad esempio, la paura può variare dall’apprensione al terrore.
• Combinazioni: le emozioni di base possono mescolarsi per creare emozioni più complesse. Ad esempio, la rabbia e il disgusto possono formare il disprezzo.
Utilità della ruota
Anche qui, per analizzarne l’utilità e l’utilizzo, sintetizziamo per punti:
• Comprensione di sé: aiuta a identificare e dare un nome a ciò che proviamo, che è il primo passo per risolvere un problema.
• Gestione delle emozioni: ci aiuta a comprendere meglio l’origine e le sfumature delle nostre emozioni, facilitandoci nella loro gestione quotidiana.
• Comunicazione: favorisce una migliore comunicazione delle nostre emozioni, anche per i nostri bambini, grazie a versioni adattate con disegni.
Le combinazioni
Le combinazioni di due emozioni vicine possono aiutarci a comprendere i nostri sentimenti, a prenderne le distanze, fornendoci una chiave di lettura delle nostre azioni.
Sui bordi esterni della ruota troviamo gli stati legati alle combinazioni. Ce ne sono otto: amore, sottomissione, soggezione, disapprovazione, rimorso, disprezzo, aggressività, ottimismo.
In dettaglio:
- Gioia + Fiducia = Amore
- Fiducia + Paura = Sottomissione
- Paura + Sorpresa = Soggezione
- Sorpresa + Tristezza = Disapprovazione
- Tristezza + Disgusto = Rimorso
- Disgusto + Rabbia = Disprezzo
- Rabbia + Aspettativa = Aggressività
- Aspettativa + Gioia = Ottimismo
L’intensità emotiva secondo Plutchik
Nella ruota di Plutchik, ogni emozione principale è simboleggiata da un colore. La rabbia è rossa, il disgusto è viola, la fiducia è verde chiaro… In questa tavolozza di emozioni e colori, ogni ramo ha 3 sfumature più o meno chiare a seconda dell’intensità dell’emozione provata. Al centro si trova l’emozione di base. All’estremità l’emozione è attenuata, mentre al centro è estremamente vivida.
Ad esempio, la paura può evolvere su 3 livelli principali. Possiamo provare una semplice apprensione (livello basso), avere paura di qualcuno o di qualcosa (livello intermedio) o essere paralizzati dal terrore (livello alto).
Allo stesso modo, un normale fastidio (livello basso) può trasformarsi in rabbia (livello intermedio) o addirittura in vera e propria ira (livello alto).
Le nostre risposte comportamentali non saranno ovviamente le stesse a seconda del grado di intensità provato. Le emozioni hanno infatti un grande potere sulle nostre capacità mentali e fisiche.
Le persone che provano emozioni di grande intensità sono spesso affette da ipersensibilità. Rischiando di essere sopraffatte dalle emozioni e di avere difficoltà a gestire le loro attività quotidiane. Per questo molte di loro vengono a cercare risposte nei nostri studi professionali.
Essere in grado di identificare le emozioni
In società complesse come le nostre, saper identificare le emozioni che proviamo nella nostra vita personale e professionale per poi assimilarle è certamente un valore aggiunto.
La strategia di celare le proprie emozioni e fingere che nulla ci tocchi, infatti, è raramente efficace su lunghi periodi.
Secondo la kinesiologia, tutte le emozioni che proviamo (positive o negative) avrebbero un loro posto nella storia della nostra vita. È necessario viverle pienamente, accettarle, per non subirne gli effetti negativi come un boomerang. Un’emozione repressa, infatti, può radicarsi profondamente e generare blocchi che avranno un impatto più o meno forte sulla nostra salute fisica o mentale.
La gestione delle emozioni dovrebbe essere trovare un posto nelle attività delle scuole, dalla Materna alla Media inferiore¹.
A volte le persone hanno difficoltà a identificare ciò che provano. Possono dire che “si sentono male” senza essere in grado di essere più precise.
L’uso di definizioni chiare le aiuterà ad esprimersi meglio, ad essere più consapevoli delle proprie emozioni e a comunicare meglio i propri bisogni.
Secondo la psicologa Lisa Feldman Barrett², le persone che usano un linguaggio più preciso per descrivere le proprie emozioni tendono ad avere una salute psicologica migliore e ad essere più resilienti.
Per questo, la ruota del dottor Plutchik, nonostante sia stata elaborata nel 1980, conserva un’attualità e una praticità assolutamente incontestabili.
La ruota ci insegna che tutte le emozioni hanno una funzione adattiva: servono per orientarci, proteggerci e connetterci con noi stessi e con gli altri. Non ci sono emozioni “buone” o “cattive”: ognuna è portatrice di un messaggio che ci chiede di essere ascoltato.
¹ Attualmente denominate Scuola dell’Infanzia e Secondaria di primo grado. ² Psicologa e neuroscienziata di fama mondiale, professoressa alla Northeastern University, nota
***Immagine di copertina fornita dall’autore Claudio Rao
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