Terza Guerra Mondiale: il conto alla rovescia non si ferma (Presentazione di “Balkanische Reise”)

Terza Guerra Mondiale: il conto alla rovescia non si ferma (Presentazione di “Balkanische Reise”)

Di Lucaa del Negro

Nella sempre più flebile speranza di un dietrofront, il conto alla rovescia prosegue inesorabilmente e, le Piazze, si riempiono di slogan anacronistici, sterili, talvolta assurdi, invero sempre trattenuti da lacci e laccioli mediatici che tengono paralizzati i manifestanti in un clima di costante timore; la corsa all’oro, il pacchetto di sopravvivenza (per tre giorni) illustrato dall’ex giornalista di origini algerine e dal dicembre 2024 Commissaria Europea Hadja Lahbib poche settimane addietro e, i continui spostamenti di truppe e armi all’interno dell’Europa, sono segnali che non hanno più bisogno di essere discussi.
Perché dunque insistere a ragionare?

Abbandonata quasi l’idea di trovare argomentazioni e di proporre esse a verifica, pur considerando l’ovvio, l’evidenza, la controprova e addirittura l’esplicita dichiarazione dal vivo dei guerrafondai al comando, pone lo scrivere e il parlare, il mettersi in giuoco dimostrando e presentando una critica, ormai fare bizzarro, eccentrico, e che potrebbe trovare un senso compiuto e razionale -logico- solo se un cospicuo rendiconto economico fosse presente, à la gatekeeper magari, consci che l’ideologia e i principi sono andati perduti come molti punti della Carta Costituzionale.

Personalmente, e dopo aver pubblicato “Terza Guerra Mondiale: il conto (infine) è alla rovescia” (COLLEGAMENTO ATTIVO) proprio per questa rivista, per non perdere i lumi, per distinguermi dai subumani, per non immedesimarmi in un animale che si alimenta di carogne, senza timore di pensare alla pace, alla non violenza, aborrendo gli ipocriti e i mezzi uomini, intendo tentare di sabotaggio, di intralcio, di ostacolo al verbo unico, al popolo cosiddetto “bue”. (Ricerca attiva per “X-twitter”: #PopoloBue)

Ed ecco dunque questa ulteriore prova, ecco quindi l’ennesima esternazione in cerca di confronto, di critica, stavolta molto sofferta, tormentata, preoccupata e cupa, anche dal punto di vista finanziario (il supporto morale fornito dai preziosi lettori è certamente fonte di ricchezza interiore ma, con pochissimi danari, nel tempo di guerra e per quanto i maledetti bellicisti stiano mettendo in corso d’opera, rende il sostegno insufficiente con conseguenze catastrofiche per la libera espressione difronte a masse ipnotizzate e generalmente colpite da astenia psicogena, quel sintomo di depressione collettiva accompagnato da ansie e paure) laddove il conforto per non desistere, avviene dalle parole forti, risolute e limpide del Direttore Emilia Urso Anfuso, dalla sua introduzione che omaggia l’ultima fatica che Vi propongo, parole che risultano utili per riprendere il ragionamento e nel contempo agire, smettere di pensare che la soluzione ci verrà regalata senza fatica e senza spremere le meningi, fosse anche per non ritornare ai seggi indi votare alternativamente gli uni e gli altri, gli stessi…

Capitalismo e acqua minerale. Spiccia analisi dell’espansione  del fenomeno occidentale tra le macerie dell’Europa nei Balcani post-socialisti con il sapore sloveno in bocca. (Balkanische Reise)“, tratta di una Regione contenente le società neo-europee, l’ultimo teatro di guerra in Europa, dove ancora ardono sotto la cenere interrogativi mai posti responsabilmente in Occidente quali colonialismo, conflitto arabo-israeliano e “oro nero”, questioni senz’altro da appurare per riflettere sul futuro dell’Europa quantomai incerto e burrascoso; l’individuo, il cittadino, sollecitato come una banderuola da Destra e Sinistra, in dirittura di privazione di un pensiero libero, dominato da uno Stato-multinazionale autoritario e carico di pseudo valori e oggi raggirato dall’Intelligenza Artificiale che riscrive la storia, la adatta e la conforma, come potrà sopravvivere alle storture, alla sostituzione sociale che lo attende già ben visibile in ogni luogo abitato?

Emilia Urso Anfuso ci dice che esistono, sempre esisteranno, interrogativi senza risposta. Non che la risposta sia sconosciuta e, per tale motivo, impossibile da ottenere, no. Semplicemente, a certe domande alquanto lecite che gli individui pensanti si pongono, nessuno risponde.

Gli artefici dei maggiori fatti che accadono nel  mondo, non hanno alcun interesse a fornire risposte ai cittadini comuni che eppure, sono, rappresentano sempre il carburante di un sistema planetario che, senza di essi, cesserebbe di esistere. Si smorzerebbe il potere senza la presenza di miliardi di individui, ridotti a una sorta di schiavitù, seppur spesso intangibile e per tale ragione, maggiormente violenta. Il potere nasce, si sviluppa ed esiste grazie a miliardi di persone che ogni giorno tirano la carretta, seppur immaginifica, senza conoscere il reale  motivo di questo estenuante percorso che porta, sempre più spesso, verso un beato nulla.

Ultimo giro di giostra.

Lucaa del Negro
(AutoreNegro.org)

[Foto copertina di “Capitalismo e acqua minerale. Spiccia analisi dell’espansione  del fenomeno occidentale
 tra le macerie dell’Europa nei Balcani post-socialisti con il sapore sloveno in bocca. (Balkanische Reise)
“]

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