Rubrica a cura del dottor Claudio Rao
Non è necessario possedere la sensibilità del pittore astrattista Kandinsky che sosteneva che “ogni colore produce un effetto sulla psiche ed ha un suono specifico” o dell’occitano Bernard Damiano che osservava “É impossibile non sentire la voce dei colori” per riconoscere il ruolo del colore nella vita di tutti noi.
È noto che i colori hanno un’influenza sugli apprendimenti e lo sviluppo del bambino e che i nostri sogni – siano essi in bianco e nero o a colori – si prestano a letture diverse.
« Nonostante le differenti interpretazioni che si riscontrano nelle varie culture ed epoche storiche, i colori rappresentano in ogni area geografica e a ogni livello di conoscenza uno dei riferimenti più significativi della lettura simbolica del mondo esteriore ed interiore »¹ Secondo il sito https://www.guidapsicologi.it, « Ogni colore ha infatti il suo significato e la sua connessione precisa con una parte del cervello che determina emozioni e stati d’animo specifici ».
Inutile precisare come nel marketing e nel commercio questo sia noto e praticato. I colori utilizzati dalle varie marche per promuovere i loro prodotti o trasmettere messaggi subliminali ai propri clienti costituiscono un vero e proprio strumento di comunicazione. D’altronde in tema di compere, i consumatori stessi riconoscono (per oltre l’80%) che il motivo principale dell’acquisto è il colore del prodotto.
La psicologia dei colori è dunque un elemento fondamentale che ci riguarda tutti, quotidianamente e da vicino. Certo, il vissuto fronte ad una tinta deriva da un’alchimia di altri fattori come le esperienze personali, l’età, il sesso, la cultura e perfino il momento dell’esposizione della merce.
Divertiamoci a passare in rassegna alcuni colori, senza dimenticarci che tali riflessioni sono puramente accademiche e non hanno alcuna pretesa scientifica.
Il rosso
Simbolo di audacia e di coraggio, ma anche di vitalità e golosità; in campo alimentare è noto per stimolare l’appetito. Non è un caso se compare nell’insegna del McDonald’s o della Coca-Cola.
Colore del cuore, della passione, dell’amore; simbolo di energia, ma anche di pericolo, dolore e divieti.
Noto per aumentare la frequenza cardiaca, non lascia indifferenti e i pubblicitari lo sanno bene. Evoca l’urgenza ed è spesso utilizzato per le offerte da non perdere o i saldi.
Il giallo
Il colore del sole, della luce, è generalmente associato a energia, gioia e positività. Aiuta la concentrazione e stimola l’acquisizione delle novità.
È il primo a cui reagiscono i neonati. Non per nulla è molto usato nella fabbricazione di giocattoli o articoli destinati ai bambini.
Lo troviamo ugualmente nelle insegne di Ikea, Lidl e McDonald’s essendo anche usato per trattare con una clientela giovane, economicamente più modesta, alla ricerca di prodotti pratici e meno costosi.
Il giallo può altresì indicare un tradimento e generare stati d’ansia.
Il blu
Legato all’acqua, al mare e al cielo, è forse il colore più usato dal marketing. Può declinarsi in diverse tonalità, ognuna delle quali suggerisce emozioni e vissuti diversi.
In genere simbolizza la calma e la serenità, ispirando fiducia e sicurezza. É usato nell’alta tecnologia, in medicina e in ambito finanziario. Social network come Facebook e Linkedin ne hanno fatto il proprio passepartout comunicativo.
Il verde
Spesso associato a crescita, rinnovamento, equilibrio, il verde evoca la natura, la salute, l’ecologia. È un colore che stimola all’azione.
Prescelto dalle aziende che si richiamano all’ambiente, al rispetto della natura e al commercio di prodotti biologici.
Simboleggiando la calma e l’armonia, il verde favorisce una sensazione di benessere e di relax. Per questo viene utilizzato per invitare i clienti a rilassarsi durante gli acquisti.
La banca Intesa Sanpaolo ne ha fatto il suo portavoce, insieme a diversi altri che lo hanno adottato per rappresentarli. Basti pensare a Yves Rocher, a Starbucks e allo stesso WhatsApp.
L’arancione
È il colore della creatività. Meno aggressivo del rosso, l’arancio attira l’attenzione, ma ispira fiducia e comunica entusiasmo. Richiama la giovinezza, la creatività, l’energia, il dinamismo, l’apertura verso il futuro.
Per queste ragioni, viene ampiamente utilizzato per incitare il consumatore ad agire.
È presente nelle nuove tecnologie e in marche come Mozilla Firefox, Orange e Zalando.
Il viola
Tornato di moda diversi anni or sono, il viola è stato per decenni associato al lutto e alla tristezza. Colore delle gerarchie religiose e della regalità, può simboleggiare nobiltà e spiritualità.
Adottato dal marekting, spesso utilizzato dalla marche di lusso, il viola è un colore caldo come il rosso, freddo come il blu ed evoca l’eleganza, il mistero, l’ignoto.
Stimolo alla creatività e all’immaginazione, è stato scelto da marche come Milka, Yahoo! o Twitch e beIN Sports.
Il bianco
Neutro, spesso definito un non-colore, il bianco simboleggia la purezza, il candore. In Oriente è legato alla morte, al lutto.
Il bianco può indicare la sobrietà, la neutralità, la perfezione.
Lo vediamo impiegato nel marketing per sottolineare gli sconti o nei reparti dei supermercati per contrastare altri prodotti. É molto usato nei prodotti legati all’igiene, alla cosmesi, al lusso.
Associato ad altri colori può valorizzarne il messaggio. Col nero, per esempio, conferisce prestigio ed eleganza. Basti pensare al logo della Nike.
Il nero
Colore dell’eleganza, evocatore di mistero ma anche di dolore e di morte.
Come il bianco, il nero è sovente associato ad altri colori per sottolinearne il valore o come sfondo di un’immagine o di un logo per accentuarne la rilevanza.
Favorito dai prodotti di lusso per ispirare forza, potere e longevità, è stato scelto da marche prestigiose come Zara, Chanel, Dior o Adidas.
¹ U. Galimberti, Nuovo Dizionario di Psicologia Psichiatria Psicoanalisi Neuroscienze, Feltrinelli, 2021, pag. 251.
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