Lettera al direttore di Paolo Maria Buttiglieri – giornalista e sociologo
In questi giorni sui principali mezzi di comunicazione si parla di un saluto romano avvenuto a un raduno di “fascisti”.
Ma qual’ è il pericolo del saluto romano o del proclamarsi fascisti? Che valore ha dirsi buoni o cattivi?
Le parole esprimono la realtà o sono un’apparenza?
Se le parole fossero la realtà quando un maschio dice a femmina ti amo e poi la uccide qual’ è la realtà la parola ti amo o il fatto del femminicidio?
Definirsi fascista ed essere fascista sono due cose diverse. Fare il saluto romano non danneggia nessuno. Manganellare invece si.
E allora la discussione di questi giorni sul saluto romano è un modo per ignorare o trascurare i massacri in atto in Ucraina e in Palestina.
Il saluto romano non fa male a nessuno se non a chi ha paura dell’apparenza.
Paolo Mario Buttiglieri.
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