Il piacere femminile tra desiderio, diritti e tabù

Il piacere femminile tra desiderio, diritti e tabù

Editoriale del direttore responsabile Emilia Urso Anfuso

Nell’era delle giornate internazionali ormai quotidiane, che giovano a rammentare all’umanità un qualche tema sensibile e utile per stimolare la riflessione collettiva, ne esiste una che si tiene ogni anno, e da circa un decennio, il 4 Settembre: quella dedicata al benessere sessuale.

La tematica potrebbe apparire superficiale ma non lo è, in special modo se si riflette su come gli esseri umani, ormai immersi in un sistema di vita che accelera ogni processo dell’esistenza quotidiana, necessiti maggiormente di momenti di relax e di piacere.

Fondamentalmente, però, le campagne di sensibilizzazione sono mirate a un genere umano, quello femminile, che più del suo opposto ancora oggi subisce gli effetti di schemi preimpostati e tabù. Questo deve portare a riflettere approfonditamente. Nel Terzo Millennio la donna non è ancora libera di godere, in tutti i sensi, dell’esistenza? Cerchiamo di capire perché…

La sessualità femminile? E’ ancora un tabù

I temi legati al piacere intimo delle donne appaiono ancora permeati di tabù. Appare incoerente portare avanti battaglie di uguaglianza tra i generi, se ancora si evita di affrontare il tema dell’orgasmo o delle aspettative delle donne sotto le lenzuola.

Anche per tale ragione è importante che siano divulgate ad ampio raggio tematiche come queste, al fine di riportare a uno stadio di normalità questioni importanti come il piacere intimo. Se poi si tratta dell’orgasmo a tinte rosa il discorso prende un contorno diverso, in considerazione del fatto che, ancora oggi, molte donne non affrontano a dovere la questione dell’anorgasmia, o dell’insoddisfazione sessuale. Per vergogna, timidezza, timore di apparire poco attive sessualmente parlando, come fosse un reato o un difetto.

Anche da questi schemi di vecchia data è necessario uscire, perché non può esistere uguaglianza tra i generi se si affronta in maniera diversa ogni tema centrale legato agli individui.

Anorgasmia, insoddisfazione sessuale, depressione: un quadro avvilente per le donne sotto le lenzuola

Per anni si è dibattuto sull’ormai famoso “Punto G”. Dove si trova? In quale punto? Come stimolarlo per garantire il raggiungimento dell’orgasmo alle signore? Siamo proprio certi che ci si dovesse concentrare su un punto, da usare quasi al pari di un tasto “On/Off”? Demoralizzante è dir poco, ed effettivamente la scienza ci accompagna a una diversa lettura.

Diciamolo chiaramente: anorgasmia e insoddisfazione sessuale sono una triste condizione conosciuta a molte donne, che per diverse ragioni non permettono a se stesse di godere a pieno del sesso. Non parlarne, persino con il medico di fiducia, è una delle prime motivazioni, e qui torniamo ai tabù che rallentano ancor oggi la soluzione al problema. Inoltre, molte ritengono che affrontare il discorso dell’insoddisfazione sessuali corrisponda in qualche modo a dichiararsi frigide, disinteressate alle effusioni erotiche, incapaci di godere.

Ovviamente non è affatto così, e se solo si ignorassero preconcetti, tradizionali opinioni che mettono nell’angolo il diritto delle donne al piacere intimo, si troverebbe il modo di restituire al genere femminile quello che è, non dimentichiamolo, un diritto umano: quello di godere sessualmente.

Le donne simulano l’orgasmo per soddisfare l’ego maschile? Si, accade anche questo, ma non solo…

Proseguendo nell’analisi della condizione delle signore sotto le lenzuola, non si può ignorare un altro problema, che è quello legato alla simulazione dell’orgasmo. Studiando i dati di alcuni studi scientifici, uno dei quali è stato realizzato da un team di ricercatori dell’Università del Texas, si scopre che solo il 25% delle donne intervistate ha ammesso di arrivare all’apice del piacere.

Se si riflette sul fatto che le persone di sesso maschile che hanno partecipato al medesimo studio, hanno confermato di giungere all’orgasmo in una percentuale molto maggiore, che va dal 75% al 95%, si comprende immediatamente la gravità del problema.

Attenzione però: la simulazione dell’orgasmo da parte delle donne, non è sempre sinonimo di insoddisfazione sessuale. In alcuni casi, lo confermano diversi studi e sondaggi, è un modo per alimentare il piacere. Ci sono donne che simulano solo per compiacere il compagno, e sono quelle che non ottengono a loro volta una soddisfazione, mentre altre lo gestiscono per eccitarsi maggiormente.

Tra fisiologia e psiche si nasconde il segreto del piacere, specialmente se si tratta di quello del gentil sesso. Con buona pace di chi, ancora, è alla ricerca del Punto G.

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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici e non ha mai ricevuto finanziamenti privati fino al Marzo del 2023.

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